
domenica 31 gennaio 2010
Coming soon!

sabato 30 gennaio 2010
Video di "Parla con me" del 29/01
venerdì 29 gennaio 2010
Responsabilità sociale...

Articolo su Il Cittadino Online
Addolcire la pillola...

La riunione è stata richiesta da HR per offrire un chiarimento ed approfondimento circa la decisione dell’azienda di aprire la procedura di mobilità per 24 dipendenti. Per correttezza entrambi (noi e loro) abbiamo convenuto di non trattare questioni di cui si sta discutendo con la RSU.
I punti salienti delle spiegazioni date sono:
Non c’è colpevolizzazione nei confronti degli ISF che abbia causato tale decisione, ma che di fatto il cambiamento dei bisogni aziendali in tema di mercato Italia, visto l’esiguo portafoglio prodotti e lo spostamento verso il mercato CO – quindi con prezzi in ribasso – ha determinato una minore profittabilità della struttura commerciale.
La ristrutturazione è stata pensata dopo che R.S. è andato in pensione; all’inizio del 2009 si pensava a qualche prepensionamento, poi in estate è stata commissionata ad un’agenzia di verificare quale dovesse essere la struttura ideale della rete esterna; i risultati sono: 3 regional affairs managers, 2 medical affairs managers e 7 public health specialists, oltre ai 4 AM. Non sono stati ritenuti idonei nessuno degli informatori che potesse diventare AM o RAM. Non c’è possibilità di ricollocazione in altre divisioni del gruppo Novartis, mentre ci potrebbe essere qualche ipotesi a Siena.
Descrizione dei percorsi Welpharma e del sito “trovalavoro”, dei contatti che HR ha instaurato con Innovex per trovare eventuale ricollocazione.
Abbiamo ribadito le nostre obiezioni alle motivazioni della scelta aziendale, sostanzialmente confermando i principi espressi nell’ultimo comunicato da parte della RSU e fatto presente che 7 ISF (o PHS?) sono insufficienti per ottenere quegli obiettivi che l’azienda sembra indicare per il 2010 (si parla di obiettivo 35 milioni); a questo proposito pare che un eventuale forte diminuzione del fatturato possa mettere in discussione la poltrona del grande capo, infatti a Boston, potrebbero pensare che va bene tagliare i costi, ma non a prezzo del fatturato (mi stupirei del contrario!)
Ci sono incentivi a disposizione, non quantificati. Sul numero di esuberi HR, di fronte all’obiezione che con 7 non si va da nessuna parte, ha detto: “parliamone”; gli altri reparti potrebbero subire qualche ristrutturazione ma con numeri bassi ed in ogni caso è più facile un ricollocamento.
Ci sono state anche discussioni sul metodo, sui tempi, la brutalità e l’enormità della ristrutturazione, che ci fa pensare che l'attuale dirigenza. ci abbia messo molto del suo e l’affermazione sulla poltrona sembra confermarlo; si è fatto notare che alcuni casi personali sono particolarmente gravi.
Solidarietà dalla CALP di Colle Val d'Elsa
La RSU e tutte le maestranze della RCR Cristalleria Italiana di Colle di Val d’Elsa esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai dipendenti della NOVARTIS di Siena per la procedura di mobilità che l’azienda ha chiesto per 24 dipendenti.
La RSU della RCR è molto sensibile a questo tipo di problematiche, perché qualche anno fa i lavoratori RCR si trovarono nella stessa situazione, ma dopo estenuanti trattative e ore di sciopero si arrivò ad un accordo e l’azienda ritirò la procedura di mobilità per 220 dipendenti (allora CALP).
Auspichiamo che ciò accada anche per i 24 lavoratori della Novartis e che i sindacati, la RSU e l’azienda continuino a lavorare intorno ad un tavolo per scongiurare tale procedura e trovare un accordo sindacale.
Unitariamente la RSU della RCR Cristalleria Italiana
Colle di Val d’Elsa, 25 gennaio 2010
giovedì 28 gennaio 2010
Una dei 27...

La nostra azienda non ha soldi sufficienti per i nostri stipendi, proprio per i nostri.. ma ha appena assunto un capoarea nuovo, e moltissime persone in sede e con contratti a termine e no, e ha comprato un'altra azienda farmaceutica per ingrandirsi ancora, e ingrandito siti di produzione in giro per il mondo..
Ci hanno detto che i soldi dell'H1N1 non erano previsti, non contano..ma nelle tasche pesano bene! o li daranno tutti in beneficenza?
Capirò poco di economia (mi occupo di vaccini!) ma tutto ciò è profondamente ingiusto.
Interrogazione al Senato

INTERROGAZIONE
A RISPOSTA URGENTE
ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento del Senato
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro della salute
Premesso che:
nel contratto stipulato fra Ministero della salute e l’azienda Novartis (reso noto nel dettaglio soltanto nei giorni scorsi), sono presenti clausole che salvaguardano quasi esclusivamente la casa farmaceutica: a partire dalla possibilità, per l’azienda Novartis, di non rispettare la data di consegna dei vaccini senza l’applicazione di alcuna penalità, dalla non responsabilità dell’azienda rispetto ad eventuali danni alla salute causati dal vaccino stesso, dalla tipologia di confezionamento delle dosi a completa discrezione della casa farmaceutica e dall’obbligo dello Stato a pagare comunque le dosi commissionate e non ritirate;
premesso inoltre che:
la multinazionale Novartis è attualmente presente in 140 nazioni con numerosi stabilimenti in tutta Italia;
negli insediamenti di Siena e Rosia (provincia di Siena) si concentrano le attività di ricerca, ricerca, sviluppo e produzione della divisione Vaccini e Diagnostici di Novartis. In tali stabilimenti sono attualmente presenti oltre 2000 dipendenti: un numero che testimonia l’importanza dell’azienda farmaceutica sul piano economico, produttivo ed occupazionale nel territorio della provincia di Siena e della Toscana;
il 13 gennaio 2010 l’azienda Novartis ha annunciato l’avvio di un piano di riorganizzazione della propria area commerciale per far fronte, come riportato da organi di informazione, “al processo di cambiamento nella struttura del sistema sanitario in atto in Italia, che comporta una sempre maggiore centralizzazione amministrativa a livello regionale e non di singola Azienda Sanitaria Locale, oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento delle attività di informazione scientifica.”;
tale ridimensionamento prevede inizialmente la procedura di mobilità per 24 dipendenti della sede toscana, di cui 20 informatori scientifici del farmaco (su un totale di 27) e 4 lavoratori dell’area commerciale;
questa scelta dell’azienda è stata fortemente criticata dalle associazioni sindacali e dalle istituzioni locali che hanno richiesto un incontro urgente, con i vertici dell’azienda Novartis per discutere sulla riorganizzazione annunciata dalla casa farmaceutica;
secondo un comunicato stampa dell’azienda Novartis del 20 gennaio 2010, “le ragioni del ridimensionamento derivano dal radicale mutamento dello scenario di riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico attualmente in corso tra Novartis Vaccines and Diagnostics ed il Ministero della salute (…).”;
tali dichiarazioni appaiono facilmente contestabili alla luce dei fatti riportati che dimostrano, senza possibilità di smentita, come l’azienda Novartis, in seguito al contratto stipulato con il Ministero della salute, abbia diritto ad un corrispettivo di ben 184 milioni di euro, oltre ad essere sottoscrittrice di una serie di clausole quasi esclusivamente a favore dell’azienda che hanno azzerato di fatto il rischio d’impresa;
tale ristrutturazione aziendale non trova pertanto alcun tipo di giustificazione;
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Governo in merito alla decisione assunta dalla azienda Novartis sulla messa in mobilità di 24 dipendenti della sede di Siena;
quale provvedimenti urgenti intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali degli stabilimenti Novartis presenti in Italia e se, a tal fine, non ritenga opportuno intervenire presso l’azienda affinché la stessa possa riconsiderare la decisione di procedere alla messa in mobilità dei 24 lavoratori impiegati presso la sede toscana;
se, a fronte di tale situazione, non ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra il Governo e i soggetti interessati al fine di individuare le misure strutturali idonee a limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale ed a tutelare quelle attività e quegli investimenti fondamentali sul piano economico, produttivo ed occupazionale per il territorio della provincia di Siena e della Toscana.
MARINO IGNAZIO
mercoledì 27 gennaio 2010
Voci dalle ASL...

In tutti questi anni di lavoro ne abbiamo viste tante; abbiamo visto tanti colleghi convocati dal "personale" e umiliati con frasi tipo "non rientri più nei nostri piani", "le tue caratteristiche non corrispondono al profilo dei nostri isf" e così via.
Contratti a tempo indeterminato che diventano carta straccia, diritti calpestati.
Sono rimasto senza parole quando ho sentito che viene soppressa una rete di informazione scientifica per le mutate esigenze di mercato e di espletamento delle gare ormai tutte regionali.
Ma chi decide queste cose sa cos'è un vaccino? Ha idea di quello che diamo ai nostri interlocutori con un lavoro, delle peculiarità, ed una competenza che sono uniche nel mondo dell'informazione scientifica o pensano che noi si vada medico per medico a fare la "pappardella" con il "visual"?
Sono rimasto senza parole quando mi hanno detto che cacciano più di 600 ricercatori perchè qualcuno aveva promesso agli investitori un +14% e invece è stato fatto solo un +11% e allora tagliano dei costi e noi siamo dei costi........
Che vergogna, che tristezza.
Sono senza parole.
Un abbraccio fraterno e tutta la mia solidarità a Giorgio, Stefano, Maurizio, Simone, Paola e a tutti quelli che non conosco.
Un vaccinaro.
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disappunto.
Nulla di più assurdo, perchè le scelte in campo vaccinale non sono a carico di una sola persona che "sta in Regione" ma sono il risultato di un accordo tra tutti i professionisti che operano a livello Aziendale che sono costantemente informati, aggiornati con competenza e professionalità proprio da questi Informatori scientifici che la Novartis vuole eliminare. Ma questi Informatori informano, aggiornano proprio tutte le figure professionali all'interno di un servizio vaccinale e risolvono con sollecitudine i piccoli-grandi problemi che si verificano (il ritardo nella consegna del vaccino, la mancanza del vaccino,l'interruzione della catena del freddo, il materiale informativo per gli utenti.....). Già immagino, in questa riforma organizzativa , i nostri operatori alle prese con segreterie telefoniche, call center....."hai bisogno di questo premi 1, hai bisogno di quest'altro premi 2, altrimenti 3"!
Dire che spero che Novartis riveda queste decisioni è scontato, così come è scontato essere solidali con questi colleghi di lavoro ( perchè in fondo questo, come ha detto il collega dell'Emilia Romagna, non camba il mio futuro lavorativo) ma all'informatore scientifico della mia area devo dire solo GRAZIE per la sua professionalità, correttezza informativa, disponibilità ....e per non essere stato "un rompiscatole".
Linda Gallo
Non entro, perché incompetente, nel merito delle motivazioni aziendali; mi congratulo, però, per l‘opportunistica adeguatezza ai moderni sistemi del rapportarsi con e tra le persone.
Ormai sono al tramonto del mio calvario lavorativo…
Ho vissuto, a partire dalla metà degli anni ’70, non pochi casi di difterite, meno di tetano, rari quelli di polio, uno solo di encefalite postvaccinica (vaccinazione antivaiolosa), mentre dilagavano le epidemie di influenza, morbillo, rosolia, epatiti virali, pertosse, parotite epidemica , pediculosi, scabbia, tifo, varicella.
Oggi tra un free ed un altro, i traguardi della prevenzione sembrano inarrestabili. In quegli anni non ho visto i vertici aziendali, ma sono stato frequentato solamente dalla manovalanza, che oggi si vorrebbe rottamare, qualificata come Gigi, Michelangelo, Mimmo.
Non è certo un demerito per l’odierna dirigenza apicale essere riuscita, in quattro e quattr’otto, a sbarazzarsi di uno “stile” costruito, con lunga e sofferta esperienza di vita, su valori umani e professionali.
“………………….. ch’or mi diletta
troppo di pianger più che di parlare”
Giovanni Morra
(dirigente ASL, ex direttore del dipartimento di prevenzione, ex responsabile SEP)
Sono un'igienista di periferia, uno di quelli che ha poche probabilità di presenziare a convegni internazionali od anche nazionali di certo livello, proprio perchè nella scala gerarchica io rappresento il soldato o,se preferite il combattente che stà in frontiera. Ora apprendo che Novartis intende smantellare il 75% della rete degli ISF e questo per me significherà perdere anche questo contatto prezioso per il mio aggiornamento quotidiano ed anche per la soluzione di qualche piccolo problema ,ma soprattutto,dato l'ottimo rapporto interpersonale costruito negli anni con l'Isf di zona,la tranquillità di un riferimento su cui contare,pur nel rispetto dei ruoli. Mi auguro ed anzi chiedo che Novartis riveda la sua scelta che trovo anche offensiva nei confronti di noi operatori della prevenzione di "frontiera".
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Sono un medico igienista ASL che da anni ha un rapporto di fiducia, stima e amicizia con il il proprio ISF Novartis: tra i vari commenti vorrei aggiungere che trovo paradossale (per non dire miope, suicida ecc..) la drastica scelta Novartis proprio da punto di vista del futuro commerciale. Novartis non produce vaccini dell'obbligo o con offerta attiva nell'età evolutiva; nell'ambito antinfluenzale ci sono (e ci saranno prossimamente) agguerriti competitors che fanno un'informazione capillare. Se manca questa,nei confronti non solo dei medici igienisti, ma anche degli ospedalieri e dei medici e pediatri di famiglia, che fine faranno nel tempo i vaccini Novartis? Tra i vari motivi del flop pandemico, è probabile che ci sia stata anche la impossibilità esplicativa (da parte degli ISF) sulle caratteristiche del vaccino, e questo esempio dovrebbe fungere da monito. Un abbraccio a tutti voi e un caro saluto a Totti, sarà sempre il personaggio più carismatico nel mondo dei vaccino
Lavoro nel Dipartimento di Prevenzione di una ASL del Veneto. Ho appreso che la Novartis ha deciso di licenziare l'informatore che in questi anni mi ha portato notizie, letteratura, indicazioni sui vaccini in genere. Vorrei esprimere la mia solidarietà al collega professionista sperando che ci sia una retromarcia in questa decisione che ritengo profondamente sbagliata. Ho anche appreso che Novartis non manderà più alcun informatore ma si limiterà all'informazione al vertice regionale. Ritengo offensivo tale atteggiamento e sarà un ulteriore motivo per modificare il mio atteggiamento verso questa azienda.
Distinti saluti
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P. N. Igienista ASL
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Sono una pediatra di famiglia di la Spezia e non riesco ancora a
Capacitarmi di come possa succedere che un professionista serio
(Dott.Cremaschi nel mio caso particolare) che per anni ha fatto
lavoro di informazione
seria e puntuale in ambulatorio mostrando competenza,
Entusiasmo e dedizione al lavoro, possa essere da un giorno
all’altro licenziato.
Quale è la logica che determina tali scelte? Non certo il
Risparmio da parte di una casa farmaceutica che quest’anno
Ha sicuramente fatto il pieno in cassa.E allora?E’ mai possibile che
nulla conti il merito,la produttività,la serietà,l’età,la tutela?
Al dott.Cremaschi e agli altri che si trovano nella sua situazione
Voglio esprimere tutta la mia partecipazione
Paola Cannata
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Ma cosa fanno gli ISF della Novartis V&D?
Creano e trasmettono cultura vaccinale ! Ma davvero qualcuno nella stanza dei bottoni pensa di poter realizzare grandi risultati come se vendesse lenti a contatto?
I vaccini non sono un "farmaco" come gli altri se l'utente non ha fiducia semplicemente non si vaccina! Vedi le sempre più agguerrite organizzazioni antivaccinatorie!
Vedi il caso del Focetria in cui la comunicazione "impazzita" ha provocato il flop della vaccinazione , e solo il contratto blindato a favore della Novartis ha permesso di non trasformarlo in una rovinosa debacle finanziaria
Ma la gente si fiderà ancora di chi gli dice:
-vaccinati!- ?
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Sono un'igienista di un'Asl importante: sono venuto a conoscenza della vicenda sia indirettamente (tramite Repubblica) sia direttamente, chiedendo spiegazioni allo stimato Informatore Novartis che da anni mi viene a trovare.
Sono sinceramente sconcertato da tutto:percentuali; tempistica; crudeltà.
Questi stessi tre termini saranno quelli che, d'ora in poi, faranno parte del mio vocabolario nel rapporto con Novartis Vaccines.
Solidarietà vera nei confronti tuoi (caro collega Novartis a cui avevo anticipato questo intervento) e a tutti i tuoi compagni di sventura.
F.B.
Da circa cinque anni faccio gare per la mia regione e, nello specifico, mi occupo dell'acquisto di vaccini. Fra tutte le multinazionali farmaceutiche con le quali ho contatti Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena è una delle poche che mai mi ha creato problemi, che sempre e tempestivamente mi ha informato su variazioni e cambiamenti di prodotto. Il Responsabile dell'ufficio gare di Siena, il mio Informatore di zona sono sempre stati più che collaborativi, disponibili e professionali. Proprio dal mio Informatore di zona sono appena venuto a conoscenza del fatto che Novartis, di punto in bianco, ha deciso di licenziare in massa. Con quali premesse? Forse che l'Azienda è in crisi? Strano, dopo aver introitato l'ingente somma "pretesa" per la partita H1N1 (vedasi contratto capestro siglato col Governo di cui hanno parlato i telegiornali)! Tutto si poteva immaginare ma non che la Novartis fosse in crisi e tantomeno potesse procedere ad un'operazione di tale infimo basso grado. Che schifo, viene la tentazione di non acquistare più alcun prodotto da loro se questa è la serietà con cui oggi si pongono sul mercato! Come si può avere il coraggio di licenziare quando non c'è motivo? Le definiscono riorganizzazioni... Vengono licenziate persone che non sono ancora in età da pensione ma che sono comunque in un'età che, con questi chiari di luna, faranno un'estrema fatica a riciclarsi sul mercato. Però ne vengono assunte altre, rigorosamente dall'esterno, chissà come mai! Ma che gliene frega di tutto questo a coloro che detengono il potere e stanno nelle stanze dei bottoni, con le tasche ben gonfie di soldi e di boria!? Non è tutta così l'Italia? Crudeltà, menefreghismo, supponenza, arroganza dei potenti che sfruttano e si arricchiscono a discapito di coloro che, come i lavoratori di Novartis che sono rimasti intrappolati nell'ipocrita rete di questo licenziamento, sono gli unici che ci rimettono e certo non mangeranno con la nostra solidarietà!!! Io penso che i vertici di potere della Novartis, le cosiddette teste pensanti, abbiano spinto qualche bottone sbagliato e adesso non vogliano prendersi le dovute responsabilità. Perciò scelgono di scaricarsi la coscienza licenziando e sperando che sia il male minore... Mi sbaglierò!?
Anonimo
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Coordino la gestione dei prodotti vaccinali di una delle maggiori ASL del Nord Italia, da anni collaboro splendidamente con l'informatore scientifico della Novartis competenteper l'area.
Noi non trattiamo frutta e verdura e nemmeno semplici farmaci, ma vaccini. Questo sottintende oltre ai consueti rapporti puramente tecnici, fiducia ed estrema trasparenza nei rapporti con l'operatore che rappresenta l'azienda. Perdere questi patrimoni umani non migliorerà la Qualità generale della Novartis.
Con solidarietà
R.R.
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Ciao, sono un collega che desidera esprimere tutta la sua solidarietà a tutti i PROFESSIONISTI coinvolti in questa triste vicenda.
L'informazione scientifica in ambito vaccinale non puo prescindere dalla presenza dell'ISF di zona!! Ci sono ASL che senza la collaborazione dell'ISF di zona non comprerebbero neanche una dose di vaccino!
L'ISF o KAS o come cavolo lo vogliono chiamare le varie Aziende è determinante per tutti i progetti e le dinamiche vaccinali, coordina il rapporto tra i servizi ASL ed il territorio, coinvolge l'utente finale direttamente ed indirettamente, lavora ogni giorno con lo scopo di educare alla prevenzione, in un paese dove questa è spesso un "eterna sconosciuta" che diviene nota solo in alcune circostanze.
Se la Novartis desidera perdere totalmente la sua quota di mercato in ambito vaccinale ha attuato la strategia giusta se, invece, desidera recuperare credibilità e stima nel settore deve rivedere la posizione itrapresa.
In bocca al lupo a tutti!!
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Da una ASL del Veneto...
Sono un medico di Igiene e Medicina Preventiva che esprimendo solidarietà all'informatore che per anni è venuto a trovarmi voglio, come lui, rivendicare la mia professionalità. Mi è stato riferito che il marketing della Novartis giudica ininfluente il nostro ruolo perchè la gare sono centralizzate a livello regionale. Ma queste persone sanno di cosa stanno parlando?
M.S
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Salve , sono un ex dipendente di una ASL ligure ormai in pensione.
Sono un utilizzatore del vaccino antinfluenzale Novartis a causa di alcuni problemi cardiovascolari.
Quest’anno il medico mi aveva consigliato anche il Focetria , anche se la comunicazione che lo ha riguardato è stata a dir poco penosa oltre che contradditoria. Non l’ho fatto perché la suina è arrivata prima e se n’è andata in 12 ore senza terapia. Meglio così.
In queste due ultime settimane sia su quotidiani nazionali sia su internet , ho seguito le polemiche relative ai presunti “inciuci” tra il ministero della salute e la multinazionale svizzera per il contratto nazionale di fornitura del vaccino antiinfluenza A, con i sostanziosi introiti e l’azzeramento di ogni rischio imprenditoriale per la Novartis.
Già ero abbastanza disgustato per come certi personaggi che dovrebbero tutelare gli interessi nazionali hanno fatto questo regalo (con i nostri soldi!) a chi non ne aveva certo bisogno , ma non c’è proprio limite al peggio!
Ho scoperto la vicenda dei licenziamenti dei 24 dipendenti .
Mi immagino quanto debbano costare le attività di 24 persone nel profondo pozzo di San Patrizio della Novartis.
E che nessuno , a livello istituzionale reagisca , lasciandosi magari “estorcere” una approvazione ad un’azione così “limitata” (certo la Fiat coinvolge molti più padri e madri di famiglia!), quindi meno “mediatica”.
Qui è in gioco , secondo me , una questione di principio: chi può dire che vista la facilità con cui pensano di “portare a casa” una “riorganizzazione” così immotivata non facciano anche di peggio successivamente, avendo stabilito un precedente?
Ieri sera ho seguito anche la trasmissione di Rai1 “TV7” in cui si parlava del contratto Novartis: tutto finisce a “tarallucci e vino” e neppure si fa un cenno alla sorte di questi che, evidentemente, sono considerati agnelli sacrificali.
Troppe cose storte tutte insieme! Che dire ?.....
Non sono un ingenuo che pensa che in Novartis ci siano solo persone che pensano al nostro bene in modo disinteressato , ma un conto è un sano principio di imprenditorialità e progettazione di un’attività economica ed un altro è il liberalismo di rapina che sembra affermarsi sempre più in questo mercato globale.
Anzi, mi clogiolo nella speranza di leggere prima o poi su queste pagine qualche rivelazione illuminante. Che non ci sia in Novertis un dirigente che, in modo anonimo e preso da un rigurgito di dignità, non ci dica qualcuna di quelle cose che noi possiamo solo immaginare sulla base delle notizie di cronaca, ma che lui conosca e possa dimostrare dati alla mano?
Sono a dir poco disgustato .
E’ molto difficile resistere alla tentazione di boicottare i prodotti Novartis!!!!!!!!!!!!!!
Ragazzi sono con voi e con le vostre famiglie : che il lupo crepi!
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martedì 26 gennaio 2010
24 Espulsi!

Voglio ricordare una cosa: nel 1993 avevamo un listino di circa 20 prodotti; mi ricordo tutto quello che è successo: la proteina Evans e conseguenza vertenza (persa) con GSK; il morupar (nessuno ha mai pensato di cambiare l'Urabe...); il vaxem e la mucca pazza; l'epatite B data a GSK, tanto a noi bastavano le royalties; il quinvaxem commercializzato in contemporanea con l'esavalente; il dukoral alla Berna; un vaccino virosomale che solo in Italia è considerato adiuvato per tutte le età; il test sierodiagnostico della tubercolosi; scommetto che fra un po' GSK compra Intercell e ci frega l'Ixiaro, MA DIVERSI FRA COLORO CHE DA ANNI NON HANNO CAPITO NIENTE DEL MERCATO DEI VACCINI SONO ANCORA LI' E MAGARI HANNO DATO MANFORTE IN QUESTA OPERAZIONE DI PULIZIA ETNICA!!!!
Delle due l'una: o l'Italia non sarà mai più un mercato profittevole, vista la situazione di mercato che si prospetta, ed allora addio Siena, oppure a Basilea si sono bevute le favolette che gli raccontano.
GRANDE MOURINHO: UN ARBITRO MILANISTA VUOLE ESPELLERCI TUTTI MA NON CON "ZERU INCENTIVI"!!!!!!!!!!
VOLUNTEER
Nota stampa RSU
Le ultime informazioni diffuse da Novartis Vaccini sulla riorganizzazione dell'area commerciale meritano da parte della RSU alcune precisazioni.
L’iniziativa aziendale dell’apertura della mobilità per 24 persone sarebbe il frutto di un lungo periodo di analisi del mercato dei vaccini e un’attenta valutazione dei radicali mutamenti dello scenario. Crediamo, invece, che questa decisione sia repentina ed improvvisa, dettata da logiche di altra natura, dato che non ci sono stati segnali e comunicazioni in merito neppure con gli Area Manager dell’Area Commerciale e che a nessuno dei collaboratori coinvolti sia stata offerta alcuna possibilità di ricollocazione. A tal proposito si ricorda l’assunzione dall’esterno di un Area Manager con decorrenza dal 01.01.2010 che poteva essere selezionato all’interno della nostra organizzazione…
Qualora la decisione aziendale fosse realmente l’approdo di un percorso di valutazione così lungo, sarebbe grave l’assoluta mancanza di comunicazione e di coinvolgimento della RSU e delle OO.SS. in questo lasso di tempo.
Ribadiamo che l’evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale ha portato al solo processo di acquisto a livello centralizzato regionale. Il processo decisionale, invece, era, è e rimarrà la somma delle decisioni di decine di medici di Igiene e Medicina Preventiva delle singole ASL, convogliate nelle Commissioni Regionali e sintetizzate nella stesura di un capitolato di gara unico.
L’informazione scientifica portata a tutti i referenti dei Dipartimenti di Prevenzione rimane alla base di questo processo. Non corrisponde al vero che analoghi assetti organizzativi siano stati adottati dai principali competitor. Nessun altra azienda del settore ha una struttura commerciale di soli 7 Informatori Scientifici!!!
La riduzione del 75% della nostra forza esterna diminuirà la nostra presenza sul territorio in maniera radicale, a tutto vantaggio dei competitors con la più che probabile contrazione del nostro fatturato. La concorrenza sul vaccino antinfluenzale, che è il nostro principale prodotto, è destinata a crescere e affrontare il mercato con un numero di Informatori così esiguo si tradurrà con una diminuzione delle nostre vendite.
Esprimiamo tutte le nostre preoccupazioni in merito alle affermazioni che la crescita dell’ultimo anno sostenuta dalle vendite di Focetria, da sola, non può espandere il business nel futuro. Questo significa che non ci sono nuovi prodotti da immettere sul mercato?
Da anni questa RSU chiede un piano industriale dettagliato per i siti di Siena e di Rosia. Abbiamo assistito solo a cessazioni di produzioni (Pertosse, Morbillo, Rosolia, Parotite, Epatite A, PPD) e a trasferimenti all’estero (Tetano, Difterite). Ora ci apprestiamo a chiudere con la produzione più importante - l’Influenza - e si sente dire che anche la Polio farà la stessa fine…! Abbiamo chiesto con forza notizie e strategie a medio termine ma ancora non abbiamo ottenuto risposte!
RSU NOVARTIS Vaccines and Diagnostics
Siena, 25 gennaio 2010
lunedì 25 gennaio 2010
Un intervento dall'interno...
domenica 24 gennaio 2010
Il settore farmaceutico...

Da dire anche che un informatore scientifico del farmaco costa ad un'azienda 100.000,00 € l'anno, tra stipendio, auto aziendale, cellulare, pc, corsi di formazione, materiale promozionale, investimenti sul territorio.Troppi per un mercato in cui il "generico" ha abbattuto i prezzi in modo pazzesco.
Questi costi spingono i manager ad imporre obiettivi di vendita raggiungibili solo con una pressione sulla classe medica che se sfiora l'illecito è grasso che cola .Il brutto è che , in un mercato così , manchino uomini o donne capaci di imporre strategie vincenti e così , tutte le aziende si affidano a consulenti esterni che adottano un unico sistema , facile facile: The calls !Aumentando i contatti si aumentano i profitti e se ogni ISF mi fa 12 invece di 10 riduco gli ISF .
Così tutte le aziende fanno la stessa cosa e , nella massificazione , ci si dimentica del rapporto umano tra medico ed informatore che ,a questo punto , di qualunque azienda sia e di qualunque prodotto parli ,è simile a qualunque altro.
Ci si potrebbe scrivere un libro sulle brutture del settore farmaceutico, ma mi fermo qui per non rubare troppo spazio .
sabato 23 gennaio 2010
Il tifo, le multinazionali e gli amministratori di condominio...

venerdì 22 gennaio 2010
Insoddisfazione per le risposte all'interrogazione parlamentare...
Cambio di rotta?

giovedì 21 gennaio 2010
Tagliatori di teste o "manager del cambiamento"?
Quale strategia aziendale?
Scrivo per chiarire perchè la riduzione da 27 a 7 ISF (informatori scientifici del farmaco) è pericolasa per l'azienda stessa.
Una rete commerciale esterna di 27 persone è certamente inadeguata per fare visita in modo produttivo ai Medici di Base ma ben dosata per svolgere un lavoro capillare e costante presso le Asl. Con questa attività si intende fare visita a medici dei servizi di Igiene e Sanità Pubblica, Assistenti Sanitarie, Provveditorati, distretti e farmacisti ospedalieri.
E' vero che negli ultimi anni si è passati da tante gare per singola Asl ad una unica gara regionale, ma è un grave errore ritenere che anche il numero dei decisori si sia ridotto così drasticamente. I capitolati di gara regionale sono il frutto di decisioni prese da un "gruppo di lavoro" composto dai referenti delle singole Asl i quali, a loro volta, ricevono input ed indicazioni dagli altri medici dei distretti, dalle assistenti ecc. Si tratta quindi di un flusso decisionale influenzato da tantissime persone, che risulta nella formulazione di una singola specifica qualitativa e quantitativa.
E' da sprovveduti ritenere, come vogliono fare credere, che "in regione" esista un unico dittatore che decide il tipo di vaccini da acquistare infischiandone dei pareri dei colleghi!!
Ridurre a 7 il numero degli informatorri attivi sul territorio nazionale significa uscire irrimediabilmente da questo flusso decisionale perchè non permette di lavorare bene nelle Asl.
Questo può essere fatto in caso di monopolio di prodotto ma è devastante ed autolesivo quando si ha a che fare con una concorrenza agguerrita che lavora bene su tutto il territorio.
Una rete così strutturata è numericamente gravemente insufficiente, l'attività e la frequenza dei contatti sarebbe troppo rarefatta e superficiale e le altre aziende approfitterebbero sicuramente dello spazio lasciato a tutto discapito dei nostri stessi prodotti. E se un prodotto non si vende o si vende male, che necessità c'è di mantenerne la produzione?....
anonimo