giovedì 25 febbraio 2010

Corriere Fiorentino 24/02

Consiglio Comunale 22/02

Intervento di Angela Bindi al Consiglio Comunale del 22 febbraio 2010 sulla crisi occupazionale di Novartis e Swisel

Come forze di minoranza, abbiamo richiesto questo consiglio aperto per discutere sulla drammatica situazione occupazionale che si sta profilando per il nostro territorio, dove le più grandi realtà produttive stanno sferrando incomprensibili e strumentali attacchi all’occupazione.

Per quanto riguarda la Swisel la situazione di crisi si protrae da lungo tempo, l’abbattimento dei livelli occupazionali si è già verificato negli anni, passando dagli oltre 100 lavoratori dei primi anni di investimento agli attuali 28 e di cui temiamo per la futura tenuta occupazionale… vista la totale assenza di capacità di presentare un piano industriale di rilancio del prodotto, che è di alta qualità, per esempio i container medicali potevano essere acquistati dalla protezione civile per il terremoto per l’Abruzzo o di Haiti….

Invece per quanto riguarda Novartis il caso è estremamente diverso, qui ci troviamo di fronte ad una azienda che nel 2009 ha goduto di un bilancio eccezionale sopra ogni più rosea aspettativa 44,267 miliardi di dollari nell'anno solare 2009, in rialzo del 7% rispetto al 2008, che a fronte di un miliardo pervenuto direttamente dalla produzione locale, ed a 10 miliardi di utile, decide di smontare il sistema commerciale adducendo motivazioni assolutamente infondate affermando “che la messa in mobilità risponde alla necessità prioritaria di porre l’azienda nelle condizioni di mantenere e migliorare la propria capacità competitiva nel medio e lungo periodo ” oltre ad affermare che le figure degli informatori farmaceutici non sarebbero più utili in quanto le gare di appalto si farebbero a livello regionale.

Queste sono le distorsioni del sistema capitalistico, dove le multinazionali, al di là di quello che scrivono nelle loro brochure in merito alle responsabilità sociali:

- rispetto del lavoro e del lavoratore

- importanza sociale del benessere delle famiglie

- tutela del posto di lavoro in quanto strumento di dignità della persona...

decidono di abbattere i lavoratori come fossero pedine da sacrificare sull’altare del profitto mancato, anche se questo è un profitto a due cifre, vedi La Glaxo che ha licenziato 4000 persone di cui 550 in Italia perché gli utili sono stati dell’11 invece che del 14% e questo in un anno di crisi mondiale.

Sul patto Stato-Novartis pesa anche la vicenda, peraltro sottaciuta dalla Grande Stampa, del ministro del welfare e della salute,Sacconi, ministro fino al dicembre scorso che ha potuto svolgere il ruolo di garante istituzionale della sanità pubblica mentre sua moglie, ricopre tuttora la carica di direttrice generale di Farmitalia, l'associazione che tutela gli interessi delle case farmaceutiche. Nessuno al tempo ha rilevato il palese conflitto di interessi.

Ma per capire più esattamente le logiche perverse di questa multinazionale basta rileggere cosa scriveva Mark Never A.D.Novartis Italia, nel settembre scorso:

«Ci interessa investire sull' Italia , difatti siamo riusciti a mantenere i livelli occupazionali (3.800 persone, ndr. ) -.

Ma le condizioni devono cambiare: serve un accesso più semplice e veloce al mercato, riconoscimento all' innovazione, più dialogo con governo e regioni. Se investiamo, ci aspettiamo un ritorno».

«Siamo gli unici che non hanno messo i lavoratori in mobilità e penso di poter mantenere questo livello occupazionale anche il prossimo anno, ma molto dipende dalle decisioni del governo italiano.

Se scelgono di ridurre ancora il tetto della spesa farmaceutica pubblica, che secondo noi deve restare al 14% ma è sceso al 13,3%, probabilmente si renderanno necessari aggiustamenti. Devo sapere dove investire e con che sostenibilità».

Siena è una realtà di Provincia, i nostri amministratori non sono preparati a contrattare con simili realtà, siamo passati dalla Sclavo, azienda tutta senese e umanizzata..per poi passare all’Eni, poi alla famiglia Marcucci, che all’epoca ci costò una bella fama attraverso il sangue infetto, infine alla Chiron per arrivare alla Novartis, colossi sempre più distanti dalla nostra realtà territoriale.

Da Siena la Novartis pretende molto, ma in realtà è già in atto un silenzioso distacco, che avrei piacere il sindacato rendesse noto nei numeri e nelle professionalità dei lavoratori che man mano vengono convocati dall’ufficio del personale e costretti a dimissioni contrattate.

Di questa prassi ne siamo venuti a conoscenza in merito ad una lavoratrice che non ha accettato il “trattamento “ e per questo è stata accompagnata ai cancelli con metodi umanamente inaccettabili e fuori dalle nostre relazioni sindacali.

In genere questi lavoratori sono senesi intorno ai 50 anni. Difficilmente ricollocabili. Questi vengono sistematicamente sostituiti con personale con contratti a tempo determinato o interinale e non legato al territorio. Vedi le centinaia di assunzioni “GONFIATE” provenienti dal sud Italia, soprattutto area Napoli, invece di riassorbire il personale messo in mobilità dalla Flores, o dalla Calp o dalla miriade di piccole imprese che nella nostra Provincia pagano un duro prezzo alla crisi.

Invece, da queste imprese è stato preso solo un esiguo numero di lavoratori, tanto per chiudere la bocca alle istituzioni alle quali però si chiedono ampi benefit.

Infrastrutture – piani complessi - edificazioni agevolate in ogni modo - libertà di emissioni ecc…. pena il costante ricatto occupazionale.

Basta leggere il comunicato di Rappuoli, che sulle interpellanze parlamentari arriva a dire:

"Ognuno e' assolutamente libero di presentare le interpellanze che desidera, certo a noi resta dell'amarezza perche' in tutta questa vicenda l'Italia doveva essere orgogliosa di essere stata all'avanguardia scientifica e commerciale nella ricerca e sviluppo del vaccino". "Certo questo tipo di polemiche mette a rischio posti di lavoro - ha aggiunto facendo riferimento alle polemiche che hanno seguito la decisione di Novartis di eliminare 24 posizioni proprio a Siena. Per me diventa difficile chiedere a Novartis di investire ulteriormente su Siena se poi vi sono questo tipo di reazioni".

Mi chiedo:

Come può esercitare la sua funzione un Sindacato che viene colpevolizzato per aver legittimamente operato per la sua mission e cioè difendere il lavoratore ?

E come può un’amministrazione locale tutelare il proprio territorio, la salute dei propri cittadini, in presenza dei continui ricatti di queste aziende.

Ma anche quando le amministrazioni garantiscono permessi edificatori, varianti, piani complessi,aeroporti, emissioni libere…. Se i governi non raggiungono il livelli di spesa farmaceutica richiesta, (questa volta era il 14% vedi Mark Never..) a nulla valgono le precedenti concessioni.

Ne risulta evidente che gli stati sono sempre più ostaggio delle Multinazionali, solo in quest’ottica riusciamo a comprendere i 24 licenziamenti, che potrebbero essere anche solamente un segnale di avvertimento per ottenere il totale pagamento delle 24 milioni di dosi di vaccino (ma consegnate al governo italiano solo 10 milioni).

Pare infatti che sia in atto un braccio di ferro tra la Novartis, e il nostro governo che non vorrebbe più pagare la parte restante dei vaccini prenotati, e non utilizzati e all'appello mancherebbero 90 milioni sui 184 previsti.

Altra chiave di lettura dei licenziamenti è una futura delocalizzazione della produzione, e quindi l’inesorabile abbattimento dei livelli occupazionali che nei prossimi mesi potrebbe toccare i 500 lavoratori interinali o a termine. Prova ne sarebbero la non stabilizzazione di 25 lavoratori interinali che da 3 anni lavorano nell’azienda che molto probabilmente verranno sostituiti.

Questa eventualità non è affatto da escludere in quanto l’azienda non ha alcun piano industriale a medio , lungo termine, mentre si parla di spostare la produzione del vaccino antinfluenzale, oltre che la Polio, invece per quanto riguarda vaccino per la meningite ancora non si sa dove verrà prodotto…..

E se di assicurazioni ce ne sono solo per il 2010 e 2011, e gli investimenti sono così limitati… 15 milioni a Rosia e 2 a Siena, COME DEVONO SENTIRSI I 2000 COLLABORATORI, COME LI CHIAMA NEVER ? E COME POSSONO IMPOSTARE LA LORO VITA E IL LORO FUTURO?

Come mai nessuno chiede una vera responsabilità sociale alle Multinazionali? E come puo’ competere il 1° mondo con paesi che garantiscono finanziamenti e mano d’opera a costo ridotto di un 5° ?

Ma ritornando al nostro territorio, L’amministrazione Masi ha inserito nel Piano strutturale 240.000 mq per l’area di Bellaria, a conti fatti rimangono da costruire ancora 822.000 metri cubi, che sono una enormità.

Tutto questo è stato pensato per lo sviluppo del polo Biotecnologico, nonostante che l’area ex Bayer risulti sostanzialmente vuota e possa ospitare gran parte di questi volumi.

NOI NON SAREMO MAI D’ACCORDO AD OCCUPARE TERRENO VERGINE AL POSTO DI QUELLO RIMASTO NELL’AREA BAYER!

L’amministrazione invece senza mai giustificarne le motivazioni ha deciso di ampliare in direzione di Rosia e sembrerebbe proprio su pressione della Novartis. Intaccando ettari di terreno vergine e finendo di distruggere tutta un’area agricola e di grande pregio naturalistico e paesaggistico.

Allora ci chiediamo: merita tutta questa accondiscendenza la Novartis? Oppure è legittimo tornare indietro a questa scellerata cementificazione di un ‘area così delicata anche per l’acquifero?

Questa azienda ha sempre ottenuto tutto ciò che ha chiesto, consuma 500 mc di acqua al giorno che dopo l’utilizzo finiscono nel fosso Mulinello e poi nel Merse, voglio qui ricordare che nei soli due controlli effettuati da Arpat le acque risultavano non a norma.

Ci sono stati sversamenti di idrocarburi sempre nel fosso Mulinello. C’è stato e c’è utilizzo di paraformaldeide per la sterilizzazione dei locali, mentre le quantità dichiarata dalla multinazionale, era irrisoria.

L’ Arpat, il 3.06.2009, inviò al Sindaco e alla Provincia di Siena, una nota in cui si leggeva: La Novartis utilizza paraformaldeide, ai fini della bonifica e della disinfezione dei locali di lavorazione, una sostanza che a seguito di fumigazione si trasforma in formaldeide (lo IARC nel giugno del 2004 ha classificato la Formaldeide nel gruppo I – cancerogeni accertati per l’uomo). La successiva aerazione dei locali fumigati comporta l’emissione in atmosfera di formaldeide.”

la sostanza “è in uso sia allo stabilimento di Rosia che di Siena e, in particolare, per quello di Rosia viene utilizzato sia nei laboratori di ricerca che nei reparti di produzione.” Più precisamente si afferma che a Rosia sono state effettuate 20 fumigazioni nel 2007 e 24 fumigazioni nel 2008, mentre non ci sono stati comunicati i dati delle fumigazioni effettuate a Siena nello stesso periodo.

l’Arpat chiedeva ai Comuni di “emettere provvedimenti urgenti a carico della Novartis per la presentazione della domanda di autorizzazione ai sensi dell’art. 269 del d.lgs. n. 152/2006”,

mentre ad oggi non ha alcun tipo di autorizzazione alle emissioni e a noi consiglieri c’è negato perfino il diritto di visionare la risultanza del tavolo tecnico che si è tenuto sulle emissioni tra le amministrazioni, l’Arpat e Novartis.

Documento peraltro che ci spetta come affermato dal Difensore Civico Regionale Dott. Morales.

Infine, ma l’argomento meriterebbe di essere trattato al primo posto, le convenzioni che l’azienda ha stipulato con cliniche private affinchè (a quanto si sente dire) i dipendenti che incidentalmente si fanno male sul lavoro si rivolgano a questi istituti invece che al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pubblico. Questo ci fa pensare che l’azienda in questo modo possa voler eludere le dichiarazioni di infortunio all’INAIL. Anche d questo gradiremmo che il sindacato ci desse informazioni più dettagliate e se tali fatti corrispondano alla realtà

Perché UN’AZIENDA LEADER MONDIALE DI PRODOTTI FARMACEUTICI HA BISOGNO DI RISPARMIARE SULLA SICUREZZA ?

Siamo oggettivamente preoccupati per la piega che sta prendendo tutta la vicenda e per le centinaia di lavoratori e lavoratrici che hanno perso la serenità e la speranza di un lavoro sicuro dignitoso e durevole che non sia legato alle variazioni di utili degli investitori oltre a subire l’onta dell’espulsione immotivata perpretata dal tagliatore di teste di turno.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi “ da questa crisi non si esce solo con l’aeroporto e le infrastrutture” noi suggeriamo un Piano Marshall di risanamento del territorio: ci sono scuole non antisimiche, edifici pubblici da risistemare, centri storici da recuperare, tanto lavoro per molte aziende del nostro territorio.


Corriere di Siena 23/02




mercoledì 24 febbraio 2010

La Nazione

Novartis: "Pronti a nuovi investimenti"

L’azienda farmaceutica conferma il piano per gli stabilimenti di Siena e Rosia


Siena
, 18 febbraio 2010 - I sindacati contro Novartis. Uno scontro avviatosi dopo la messa in mobilità di 24 dipendenti del comparto commerciale della grande azienda di vaccini a cui ora si aggiugono le preoccupazioni del sindacato per il mantenimento dell’attuale livello occupazionale. E così, a tentare di far da paciere, ci provano le istituzioni con in prima fila l’amministrazione provinciale che ieri mattina ha organizzato un tavolo istituzionale, su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali, per un confronto con l’azienda Novartis.

Invitati al confronto i rappresentanti dei Comuni di Siena e Sovicille, Confindustria, le organizzazioni sindacali, la Rsu di Novartis, i dirigenti dell’azienda farmaceutica e il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini. Una presenza importante quest’ultima a sottolineare il rilievo di un’azienda che rappresenta un asset significativo anche oltre il confine provinciale. I vertici di Novartis hanno illustrato l’evoluzione del trend occupazionale degli ultimi anni e si sono dichiarati pronti a continuare negli investimenti sui siti di Siena e Rosia. "Siamo passati da 1080 a 1471 dipendenti a tempo indeterminato — ha detto Gianluca Magnani, responsabile personale Novartis — con 2300 persone in tutto che lavorano per noi. Oltre ai 400 milioni già investiti nei due stabilimenti di Siena e Rosia, ci sono tutta una serie di investimenti in fase di discussione che potrebbero avere ulteriori ricadute positive per Siena e provincia. Alcune preoccupazioni dei sindacati sono eccessive: ad esempio posso assicurare che continueremo ad avere la produzione della vaccinazione stagionale".

Non sembra proprio dello stesso avviso il segretario della Cgil senese Claudio Vigni: "La parte positiva dell’incontro è stato quella dell’appoggio delle istituzioni locali e della Regione che ci hanno dato una disponibilità importante. Meno positiva la parte riguardante la Novartis: l’azienda non è in grado di dire quali saranno gli investimenti oltre il 2010. C’è una visione a breve termine che ci tiene in allerta, chiediamo delle risposte precise. Ad esempio sulle assunzioni fatte per il pandemico: 400 persone con contratti a termine che se non saranno rinnovati andranno a creare un’eccedenza difficile da ricollocare. Ci hanno assicurato che fino al 2012 non verrà spostata la produzione del vaccino anti-influenzale ma un suo possibile trasferimento all’estero può portare ulteriori effetti negativi. L’azienda ha poi ribadito che per i dipendenti fissi non c’è problema, ma per gli altri 800 lavoratori?".

A fargli eco Gian Luca Fè della Cisl: "Abbiamo sollevato delle nostre perplessità, a partire dalle prospettive per i prossimi due, tre anni che appaiono abbastanza nebulose. Loro stanno portando avanti lo sviluppo di alcuni prodotti di qualità, come il vaccino contro la meningite, che però non saranno pronti fino al 2012: fino a quella data ci sono dubbi sul rinnovo dei contratti a tempo determinato e sul consolidamento del livello occupazionale. A preoccupare anche la mobilità di questi 24 lavoratori: innanzittuo per il loro destino personale ma anche per quello del comparto commerciale dell’azienda che riteniamo di cruciale importanza". Le istituzioni, da par loro, hanno sottolineato la necessità di elevare la qualità delle relazioni tra l’azienda e i sindacati ed hanno ribadito la ferma volontà di continuare a monitorare la situazione per quanto riguarda la tenuta dei livelli occupazionali e le traiettorie di sviluppo della multinazionale.

Chi pecora si fa... il lupo se la mangia

Accade in natura che quando due predatori occupano territori limitrofi, la rimozione dell'uno consenta all'altro di sfruttarne lo spazio e le risorse. Questo deve aver percepito una delle nostre concorrenti che, al corrente delle nostre difficoltà, si sta dando da fare per cercare di conquistare e detronizzarci dalle nostre posizioni andando in tutta fretta a descrivere il nuovo vaccino. Intendiamoci, non c'è niente di scandaloso in tutto questo, è solo business; io stesso mi comporto nello stesso modo quando ne ho l'opportunità ed è altrettanto vero che la "lotta" in prima linea con la concorrenza è parte del nostro lavoro.
Resta quindi da evidenziare che, vista l'esiguità del nostro listino, non mi sembrava opportuno rinfrancare ed agevolare ulteriormente il lavoro dei nostri "avversari".
Si potrebbe obiettare che il nostro è un mestiere che andrà a scomparire e che forse, a breve, anche i nostri concorrenti seguiranno la strada da noi tracciata. Ribatto che, se l'informazione scientifica e la propaganda potessero essere condotte con successo con mezzi che prescindono dalla figura dell' Isf ( mailing, internet, call center...), la nostra figura sarebbe scomparsa già da 20 anni: aziende con molta più esperienza della nostra avrebbero annusato il risparmio e la possibilità di aumentare i profitti.
Ma non c'è niente da fare; il rapporto umano diretto con gli interlocutori avrà sempre una forza assolutamente soverchiante rispetto a qualsiasi altro medium, siamo una specie di forca caudina sotto la quale il reparto commerciale deve passare se non vuole soccombere.
Ho ricevuto a proposito una chiara ed onesta affermazione da parte di una Asl che mi ha ricordato come, da sempre, alle aziende che operano senza Isf sul campo vengano attribuiti punteggi qualità minori nei capitolati di gara.
I nostri dirigenti queste cose le sanno ( non può essere altrimenti ) per cui la decisione di mandarci a casa in 20 può avere solo due finalità:
1) Abbandonare l'Italia.
2) Rifondare la rete commerciale.

L'idiota

L'idiota genera violenza. Generalmente, da ciò, la legge ti tutela. L'idiota "altamente scolarizzato" che detiene il potere genera violenza psicologica. Niente e nessuno ti può tutelare da questa barbarie umana che ti toglie il sonno, la serenità a te e a tutta la tua famiglia: ti toglie la tua dignità d'individuo nella società. Hai solo un'arma contro questo tipo d'idiota: IL SILENZIO. L'idiota "altamente scolarizzato" ti affronta e pensa di poterti sfidare sul terreno a lui più congeniale: quello della retorica (leggi menzogne) e della dialettica. Il tuo silenzio lo spiazza perchè, in quanto idiota, non lo capisce. Comincerà ad attribuire la causa di quel silenzio a chissà quale strategia, invece tu stai solo pensando che qualsiasi energia profusa per affrontarlo è un'energia dispersa. L'idiota è tale e, nonostante la sua lunga scolarizzazione, tale rimarrà.

DEVI SOLO PENSARE AD ANDARE OLTRE.

martedì 16 febbraio 2010

Il valore intangibile dei vaccini

Lavorando in questa azienda, in questo settore, mi fu spiegato anni fa che esiste un "valore intangibile" dei vaccini: esso fu definito in questo modo dal dr. Rino Rappuoli e consiste nel fatto che le vaccinazioni evitano patologie, sequele più o meno gravi e letalità ad esse correlate; ma nessuno se ne accorge e non può toccare con mano ("intangibilità"), apparentamente, il beneficio da essi provocato nella popolazione. Non abbiamo casi, ad esempio, di polio e quindi non possiamo immediatamente apprezzare il fatto che nostro figlio, vaccinato, ne sia immune. Non vedendo più queste malattie, non ci rendiamo conto dell'opera di prevenzione attuata.
Quando io vado in un ambulatorio pediatrico, ho sempre pensato con orgoglio che qualcuno dei bambini che vedo avrebbe potuto non essere lì se non si fosse vaccinato contro, che so, la meningite o simili.

L'orgoglio di contribuire ad aver salvato una vita.

Adesso devo constatare che invece, per questa azienda, il valore dei vaccini e dell'informazione scientifica ad essi pertinente è assai "tangibile" e guidato dalle stesse logiche commerciali dei prosciutti o delle automobili.
D'ora in avanti ci saranno meno pediatri che potranno dialogare, a volte anche animatamente, sull'opportunità di consigliare un vaccino. Magari saranno meno convinti, penseranno che le aziende cercano solo il profitto e saranno tentati di pensare: "massì, ma tutti questi vaccini hanno fatto comodo solo a chi li produce...." ritornando a fare considerazioni che in anni di lavoro abbiamo contribuito a scalfire...
Credevo di essere importante per la comunità in cui vivo e lavoro, credevo che i produttori di vaccini dovessero guardare al di là della profittabilità; credevo che avessimo una mission, ma evidentemente mi sono sbagliato: anche per chi rimarrà in questa azienda, il colpo sarà durissimo: abbiamo scoperto che vendere vaccini, prosciutti o automobili è la stessa cosa.

Volunteer

sabato 13 febbraio 2010

Il BLOG festeggia 5.000 contatti!



Il Blog, in internet, identifica un sito simile ad un diario personale dove l'autore o gli autori, chiamati blogger, narrano in ordine cronologico avvenimenti, fatti e notizie.


Anche noi abbiamo utilizzato, fin da subito, questo strumento, sia come diario degli avvenimenti che per diffondere informazioni, per fare satira come per fare commenti, per esprimere opinioni e sentimenti. Strumento tanto più utlile per una rete commerciale composta di 27 esterni, sparsi sul territorio italiano, per i quali il blog è il luogo di ritrovo, la piazza virtuale in cui incontarrsi e condividere la vicenda che li vede tristemente protagonisti.

Il blog è importante, l'alto numero di contatti (Oggi superiamo i 5.000, e il contatore è stato attivato solo dopo 10 giorni!) che ha fatto sì che entrassimo anche nei motori di ricerca più diffusi, dimostra la sua utilità. Anche i telegiornali, i giornali e le trasmissioni di approfondimento che parlano della nostra vicenda, dal blog hanno tratto materiale e tramite il blog ci hanno contattati.

In questo mese il blog è stata una delle “iniziative inattese” che più ha infastidito chi, nell’azienda, ha la responsabilità di aver preso la sciagurata decisione dei licenziamenti. Ogni giorno abbiamo “ospiti” dalle funzioni centrali di Novartis, gli amici di HR e della comunicazione (che salutiamo) sono tra i lettori regolari di queste pagine.

Ad un mese dalla famosa teleconferenza siamo ancora tutti storditi dalla decisione aziendale, ma dobbiamo cercare di esprimere il nostro disappunto ed il nostro dispiacere senza avvitarci nelle nostre ansie e paure. Cerchiamo di farci sentire! Chi in un modo chi in un altro siamo tutti coinvolti.

Sono convinto che (cito un collega), con educazione, correttezza e chiarezza dobbiamo tutti esprimere le nostre opinioni, intraprendendo le iniziative che riteniamo più opportune per fare emergere la nostra vicenda. Il nostro lavoro ci ha sempre insegnato che davanti al rifiuto di un cliente non ci si deve arrendere ma trovare nuove vie per fare breccia: la resa non è parte del nostro DNA. Non ci facciamo scippare delle nostre vite senza reagire, lo dobbiamo ad ognuno di noi e ai nostri cari.

C'è comunque anche un valore "politico" che mi sento di sottolineare con le parole di Carlo Pisacane:
«ogni mia ricompensa io la troverò nel fondo della mia coscienza e nell'animo di questi cari e generosi amici... che se il nostro sacrifico non apporta alcun bene all'Italia, sarà almeno una gloria per essa aver prodotto figli che vollero immolarsi al suo avvenire».

Spero quindi che il nostro esempio, se pur imperfetto, sia utile a svegliare le coscienze e stimolare all'azione, solo così ci potrà essere un seguito. Abbiamo visto come si possa passare sopra ogni cosa per interesse e per denaro, e dovremmo aver capito che solo uniti abbiamo qualche possibilità di opporci.

Continuiamo a usare il blog!

Caos

Un mese..

E' passato un mese dalla telefonata dell'apertura della mobilità ed ancora non riesco a vincere il mio disorientamento. Anzi, ogni giorno ci sono avvenimenti (la Fiat o, più vicino a noi, la Glaxo) che non fanno altro che aumentarlo. Non vorrei sembrare retorico e fare il solito pistolotto moralista ma come si fa ad accettare questo sistema che si basa solo ed esclusivamente sul profitto?
Perchè il capitalismo ha generato simili distorsioni? Novartis ha i conti in super attivo: miliardi di dollari di utili, azioni aumentate del 50%, dividendi alti e liquidità enorme eppure non basta. Nonostante tutto questo ci sono i tagli dei "costi". La Glaxo sacrifica 4000 persone in tutto il mondo e 550 solo in Italia sull'altare di un 3% in meno di profitto mancato: attenzione, non si parla di dati negativi e neanche di basso profitto.
Stiamo parlando di 11% invece del 14% previsto per un'annata di crisi mondiale generalizzata. Già il fatto che in presenza di una congiuntura economica e sociale simile, le aziende possano prevedere un utile in doppia cifra (che prevedessero già anche la pandemia?...) è una distorsione, ma che poi, a fronte di un risultato comunque eccellente e che diventa mostruoso nel contesto finanziario mondiale del 2009,
ci siano i licenziamenti è addirittura aberrante. Qualcuno può spiegarmi perchè in questo sistema capitalistico le multinazionali e le aziende in genere debbano essere immuni da qualsiasi responsabilità sociale? Perchè il lavoratore diventa un "costo" e non merita la considerazione e i diritti di una persona?
Perchè il lucro, il profitto, la ricerca del mercato più redditizio possono sostituire nei comportamenti aziendali qualsiasi etica e qualsiasi valore? In definitiva, perchè il nostro destino, il nostro futuro e le nostre vite debbano dipendere da queste "logiche" che sono quanto di più inguisto e moralmente sbagliato si possa immaginare?

anonimo
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Cari colleghi,
è trascorso un mese dal giorno in cui siamo venuti a conoscenza dei "programmi" aziendali. Con il passare dei giorni potrebbe comprensibilmente accadere che il senso di sconforto e paura ci assalga.Lo sconforto e la paura sono "cattive compagnie" che potrebbero indurci non solo a scelte strategicamente errate ma soprattutto, cosa più importante, potrebbero affievolire in noi quei valori che finora hanno contraddistinto il successo del nostro gruppo.
Non facciamoci fare questo!!
Con affetto

Michelangelo

venerdì 12 febbraio 2010

Made in Italy

Quindi la rete commerciale Italia non è profittevole. Il fatturato che muove ( circa 30 mln) non è ritenuto sufficiente a tenerla in vita ed a giustificarla. Quest'anno non è stato raggiunto il budget ( e sappiamo perchè..! ) dal quale ci siamo discostati di circa 2 mln. Se avessimo fattutrato anche questi 2 mln saremmo diventati profittevoli?
Ho il sospetto che sulla rete Italia gravino dei centri di costo ad essa estranei e questi tolgano linfa vitale alla rete stessa.
Ci è stato detto che i 35 ISF di Gsk sono retti da 120 mln di fatturato, ma anche se i 7 che rimarranno riuscissero ad avere performances simili a Gsk ( e visto il nostro listino penso sarà difficile ) il fatturato globale sarebbe minore dell'anno appena passato.
Nella riunione di Monteriggione di Gennaio 2008, il nostro Amministratore Delegato, giustamente, ci spiegò che il Fatturato è vitale per l'azienda e che una riduzione dello stesso innesca un meccanismo che colpisce per prime le risorse destinate alla ricerca. Questo potrebbe essere l'ingresso in un gorgo autodistruttivo per l'azienda Italia, possiamo andarci incontro? Speriamo di no, anche per i nostri colleghi di Siena

La GlaxoSmithKline licenzia 550 persone

Dopo l’Alcoa, un’altra grandemultinazionale ha deciso di lasciare a casa dei lavoratori italiani. E’ di ieri infatti la notizia che il Centro ricerche di GlaxoSmithKline di Verona sta per chiudere e così 550 ricercatori si troveranno senza lavoro. L’annuncio è stato dato dalla stessa azienda farmaceutica. Lo smantellamento del centro ricerche rientra in un piano di tagli di circa 4.000 posti di lavoro in tutto il mondo, metà dei quali nel settore ricerca e sviluppo.“È una notizia scioccante - dice Crespi, della Rsu di GlaxoSmithKline - che ci è stata comunicata all’improvviso, in una giornata nella quale era stata organizzata una manifestazione contro il ventilato progetto di outsourcing. Il Centro ricerche era il fiore all’occhiello non solo per Verona, unica realtà italiana nella ricerca farmaceutica”. Il sindacalista sottolinea che “GlaxoSmithKline ha motivato questa chiusura con il mancato raggiungimento degli obiettivi negli utili, che in un anno di crisi come il 2009 hanno toccato l’11% rispetto al previsto 14%. Per una differenza così piccola si lasciano a casa 550 persone, tutte laureate ed espressione dell’eccellenza, alle quali vanno aggiunti un centinaio di lavoratori nella produzione. L’azienda ha garantito il mantenimento dell’occupazione fino alla fine dell’anno”.Per il rappresentante della Cisl, “è sconcertante, anche perché in Glaxo avevamo già passato due mobilità che avevano coinvolto 160 dipendenti ai quali l’azienda aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi fino al 2011”. E adesso i lavoratori di GlaxoSmithKline stanno cercando di sensibilizzare i politici locali sulla loro sorte.Il sindaco Flavio Tosi ha già espresso il proprio rammarico. “La chiusura del Centro ricerche di Verona del gruppo GlaxoSmithKline sarebbe un grave colpo per la città: chiederemo un incontro immediato con l’azienda per conoscere esattamente i termini del piano di riorganizzazione e per cercare di trovare la soluzione migliore per tutelare i posti di lavoro”. “È un problema grave e delicato - aggiunge Tosi - in quanto ci dobbiamo confrontare con una multinazionale che non ha la sua sede principale in Italia, ma che storicamente è legata a Verona dove ha creato più di 1200 posti di lavoro”. “Trattandosi di un gruppo multinazionale e in considerazione delle ricadute occupazionali nel veronese, conclude Tosi, si cercherà di coinvolgere anche la Regione e il governo in un confronto che speriamo possa portare ad una soluzione positiva per i nostri concittadini che lavorano in Glaxo”.E anche il governo sta tentando di intervenire per convincere la multinazionale ad un dietrofront. “La decisione del Gruppo Glaxo di chiudere vari centri di ricerca nel mondo, tra i quali quello di Verona, impone la rapida apertura di un tavolo negoziale con lo scopo di garantire la continuità di un'attività di ricerca che coinvolge quasi 600 ricercatori e rappresenta un punto di eccellenza nella ricerca farmacologica italiana”. Lo afferma, in una nota, il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, ricordando che “i ministri dello Sviluppo economico, della Salute e del Lavoro sono concordemente impegnati nella convinzione che non possa in alcun modo disperdesi un pezzo così rilevante della cultura dell’innovazione italiana, che ha espresso posizioni di leadership a livello globale”.Ma l’aspetto più vergognoso di questa vicenda, e che nessun politico, locale o nazionale, ha voluto sottolineare è che la decisione di Glaxo giunga nonostante il bilancio abbia ottenuto degli utili. Ormai i lavoratori non possono ritenere il proprio posto di lavoro sicuro nemmeno in quelle aziende che meno hanno subito gli effetti della crisi economica. I lavoratori non rappresentano più una risorsa per l’azienda da utilizzare per aumentare la produzione e i ricavi, ma un costo da abbattere sempre e comunque. Proponiamo perciò di cambiare il termine lavoratore con uno più consono all’attuale Sistema capitalistico e criminale: schiavo.

Alessandro Cavallini

martedì 9 febbraio 2010

Rassegna Stampa

La Nazione 9 Febbraio:
Il Corriere di Siena 9 Febbraio:



domenica 7 febbraio 2010

Lettera alla SiTi

SPETT SItI
La chiarezza dello scritto non lascia dubbi al lettore,in modo esplicito avete espresso il vostro disappunto e,come sempre, avete formulato una analisi dettagliata e concisa della situazione.
Una istantanea che ha chiarito a chi legge quanta e di quale spessore sia la stima che unisce il nostro lavoro nel rispetto dei ruoli.
Grazie di avere tonificato la dignità che per molti di noi aveva subito mortificazione.
I vertici dell'azienda hanno comunicato le loro decisioni e le loro motivazioni che ci sono risultate incomprensibili ed offensive. La sensibilità che ha ispirato quanto da voi espresso non è patrimonio di tutti, siamo lieti di poterne godere.
Potremmo dilungarci ringraziando ad uno ad uno nominalmente tutti voi, ci conosciamo personalmente ma, con la stessa misura e correttezza con cui si sono sempre sviluppati i nostri rapporti, vi diciamo semplicemente Grazie, anche a nome di chi oggi non sa che con il vostro intervento, probabilmente, tutelate anche il loro lavoro.
Informatori Scientifici del Farmaco
Novartis Vaccines

giovedì 4 febbraio 2010

Prendi i soldi e scappa!!!

Una ristrutturazione che a NOI è piovuta dal cielo...LORO invece l'hanno pensata, studiata e pianificata!
Perché CEGEDIM? Perché la validazione dei medici fatta in fretta e furia? Per lasciare un'eredità ai posteri...Quello che penso io è che ovviamente 7 ISF, o come si chiameranno 7 Pubblic Health Specialists, su tutto il territorio nazionale non sono sufficienti, e l'Azienda lo sa...soprattutto con l'arrivo di nuovi vaccini. Quello che la NOVARTIS VACCINES ha voluto fare è spazzare via il passato e preparare il terreno a nuove figure più giovani e più improntate all'immagine dell'Azienda. La NOVARTIS VACCINES riassumerà...
Ho sempre lavorato con entusiasmo e buona volontà, ma dopo questa vicenda è svanito tutto!!! A questo punto non so proprio cosa sia meglio augurarsi: essere tra i "magnifici 7" o prendere più soldi possibili e scappare! Comunque vada: E' "SUINA"!!!

Bugs Bunny

Comunicato RSU 03/02

martedì 2 febbraio 2010

Lettera SiTi a Novartis



Accordo contro posti di lavoro...

Vaccini H1N1: apertura condizionata di Novartis a trattare con il Governo italiano
( CorrierEconomia Pag.1 - 01/02/2010 )

Nella debacle che vede il produttore di vaccini Novartis e il Governo italiano discutere sulla possibilità di rinegoziare il contratto per la fornitura dei vaccini per la pandemia H1N1, l'azienda è aperta al dialogo. Disponibilità a trattare con l'Italia sui 10 milioni di dosi ordinate e non ancora consegnate, ma l'accordo deve essere rispettato pena la messa a rischio dei posti di lavoro a Siena. In gioco circa 90 mln di euro che il Tesoro non avrebbe ancora versato, sui 184 previsti. Il Presidente di Farmindustria Sergio Dompé: "Ora si trovi un accordo. Il polo Novartis di Siena è strategico per il Paese".

Bilancio Novartis Vaccines

Tratto dall'articolo del sole 24 Ore del 1/2



Licenziati per telefono


Dopo essere entrato nel merito della decisione presa dall'azienda di porre 24 di noi in mobilità, vorrei adesso descrivere il modo in cui tale decisione ci è stata comunicata.
Tutto comincia Martedì 12 Gennaio nella tarda mattinata quando, sul cellulare aziendale, riceviamo un sms URGENTE che ci convoca per una teleconferenza alle ore 17:30 del giorno stesso.
All'ora stabilita tutta la rete commerciale Italia è al telefono per ascoltare la comunicazione aziendale.
In circa 5 minuti apprendiamo che 20 persone su 27 perderanno il posto di lavoro. Alla fine della teleconferenza ci chiedono se abbiamo domande da porre. Silenzio totale!!.
Fine della teleconferenza.
Alle 17:45 tutti sappiamo che l'azienda ha deciso di licenziarci. Senza alcun preavviso. Senza motivazioni valide. In un anno in cui Novartis non è mai stata così florida e che viene descritto dai vertici di Basilea come un "anno da incorniciare". Peccato non aver potuto incorniciare la teleconferenza.
Dunque questo è lo stile Novartis? Sono questi il rispetto e la valorizzazione degli "associati" che in Svizzera dicono essere fondamentali in questa azienda. O forse i dirigenti di Siena hanno deciso in piena autonomia con un loro stile totalmente personale, senza consultare o avvertire i colleghi delle altre divisioni ( Pharma, otc ecc.), senza valutare l'opportunità e le ripercussioni che la loro decisione poteva avere su tutto il gruppo Novartis.
The ugly puppet

lunedì 1 febbraio 2010

Inchiesta LA7 da Reality 31/1 sui licenziamenti Novartis

Nuovo articolo su Il Cittadino Online

Registro un articolo da "Il Cittadino Online" dove si da conto di un'incontro tra i vertici del PDL di Siena e la Novartis. Nell'articolo i vertici del PDL si dicono "sensibili alle problematiche occupazionali e sempre attenti alla soluzione degli avvenimenti dalle ricadute negative sul territorio" e chiedono un incontro con Novartis che prontamente accetta (n.d.r. ma perché non hanno incontrato i lavoratori che forse avevano un punto di vista un po' diverso). Dall'incontro esce la seguente dichiarazione: "E’ stata trovata condivisione nel fatto che la situazione delicata venutasi a creare sulla vicenda dei 24 dipendenti da porre in “mobilità”, è derivante in parte anche dal forte impatto mediatico su di un tema importante ma contenuto se prevarrà, come riferito, la volontà di ricercare un punto di incontro con il sindacato anche nell’ottica sociale" (n.d.r traducendo dal politichese: teniamoli a bada questi 24 rompicoglioni che ci stanno facendo casino in tv e sui giornali). Infatti: In questo senso, pur essendo la problematica limitata a personale avente qualifiche difficilmente riconvertibili, è stata percepita una volontà conciliante di intervento aziendale.
I rappresentanti del Popolo della Libertà sottolineano infine il clima positivo creatosi con i vertici di Novartis e la proficuità di un incontro costruttivo.

Problematica limitata? Personale difficilmente riconvertibile? Volontà conciliante dell'azienda? Clima costruttivo? Ma sanno di cosa stanno parlando? Grazie... grazie veramente. Con questi politici i lavoratori stanno in una botte di ferro....