sabato 13 febbraio 2010

Un mese..

E' passato un mese dalla telefonata dell'apertura della mobilità ed ancora non riesco a vincere il mio disorientamento. Anzi, ogni giorno ci sono avvenimenti (la Fiat o, più vicino a noi, la Glaxo) che non fanno altro che aumentarlo. Non vorrei sembrare retorico e fare il solito pistolotto moralista ma come si fa ad accettare questo sistema che si basa solo ed esclusivamente sul profitto?
Perchè il capitalismo ha generato simili distorsioni? Novartis ha i conti in super attivo: miliardi di dollari di utili, azioni aumentate del 50%, dividendi alti e liquidità enorme eppure non basta. Nonostante tutto questo ci sono i tagli dei "costi". La Glaxo sacrifica 4000 persone in tutto il mondo e 550 solo in Italia sull'altare di un 3% in meno di profitto mancato: attenzione, non si parla di dati negativi e neanche di basso profitto.
Stiamo parlando di 11% invece del 14% previsto per un'annata di crisi mondiale generalizzata. Già il fatto che in presenza di una congiuntura economica e sociale simile, le aziende possano prevedere un utile in doppia cifra (che prevedessero già anche la pandemia?...) è una distorsione, ma che poi, a fronte di un risultato comunque eccellente e che diventa mostruoso nel contesto finanziario mondiale del 2009,
ci siano i licenziamenti è addirittura aberrante. Qualcuno può spiegarmi perchè in questo sistema capitalistico le multinazionali e le aziende in genere debbano essere immuni da qualsiasi responsabilità sociale? Perchè il lavoratore diventa un "costo" e non merita la considerazione e i diritti di una persona?
Perchè il lucro, il profitto, la ricerca del mercato più redditizio possono sostituire nei comportamenti aziendali qualsiasi etica e qualsiasi valore? In definitiva, perchè il nostro destino, il nostro futuro e le nostre vite debbano dipendere da queste "logiche" che sono quanto di più inguisto e moralmente sbagliato si possa immaginare?

anonimo
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Cari colleghi,
è trascorso un mese dal giorno in cui siamo venuti a conoscenza dei "programmi" aziendali. Con il passare dei giorni potrebbe comprensibilmente accadere che il senso di sconforto e paura ci assalga.Lo sconforto e la paura sono "cattive compagnie" che potrebbero indurci non solo a scelte strategicamente errate ma soprattutto, cosa più importante, potrebbero affievolire in noi quei valori che finora hanno contraddistinto il successo del nostro gruppo.
Non facciamoci fare questo!!
Con affetto

Michelangelo

2 commenti:

  1. Purtroppo chiamasi effetto della tanto decantata globalizzazione.

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  2. Caro Michelangelo,

    abbiamo condiviso aspetti della nostra vita lavorativa,ma non solo, che ci hanno coinvolto emotivamente, sempre con quella compostezza ed autocontrollo che, ci hanno permesso di affrontare al meglio gli avvenimenti. Qualche volta il dolore ed il disappunto hanno preso il sopravvento ma, noi c'eravamo sempre, parlo come te del gruppo, scendo però nella minuteria quotidiana, io tu Mimmmo, parlo di quella stima fatta di azioni e gesti che esprimono senza l'eloquenza delle parole un affetto vissuto, verace. Sono pienamente concorde con quanto espresso nel tuo intervento, siamo TUTTI un gruppo unito e, così dovremmo giungere alla fine, compatti fino a quando e se dovremo concludere il nostro percorso lavorativo targato Novartis.

    Affettuosamente
    Luigi

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