domenica 31 gennaio 2010

Coming soon!

Riuscirà una tribù di 24 Na'vì a sconfiggere le feroci armate del colonnello Quaritch che li vuole cancellare dal pianeta di Pandora?

Comunicazione di servizio...

Leggete le vostre mail private... c'e' un invito ad un "ballo di gruppo"!

sabato 30 gennaio 2010

Video di "Parla con me" del 29/01

Simona Dandini sul caso Novartis a "Parla con Me"

Grazie Dario, grazie Simona, grazie Banda Osiris!

venerdì 29 gennaio 2010

Responsabilità sociale...

"Valori Novartis":
- rispetto del lavoro e del lavoratore
- importanza sociale del benessere delle famiglie
- tutela del posto di lavoro in quanto strumento di dignità della persona...

Tutte belle parole smentite dai fatti. Un'azienda che crede veramente in questi "valori", li applica. 184.000.000 di euro permettono di programmare una eventuale riduzione degli esuberi (peraltro inesistenti) con un programma di impatto sociale minimo. Tempo 3 o 4 anni e la gran parte di questi ISF avrebbero potuto "scivolare" verso la pensione, non solo senza spargimento di sangue alcuno ma addirittura ringraziando l'azienda. Ma sarebbe segno di debolezza. I manager non devono avere pietà o sentimenti. Via, si usa la scure pur di salvaguardare il profitto dell'azionista dell'Oklahoma o del Canton Ticino.

Articolo su Il Cittadino Online

Duro intervento del segretario provinciale della Lega Nord Siena (Francesco Giusti), che tira in ballo le responsibilità di Novartis e si interroga sulle ragioni del silenzio del presidente della provincia Simone Bezzini su tutta la vicenda.

Alcuni passi dell'intervento:
"Sono passate diverse settimane da quando la Novartis ha licenziato 24 dipendenti e dal presidente della Provincia, Simone Bezzini, non arriva neanche una parola in merito (...)
Trovo sia vergognoso che la multinazionale farmaceutica, rea di fatturati miliardari, licenzi 24 persone e che le Istituzioni, che tanto hanno elogiato questa azienda, non si assumano le proprie responsabilità davanti alla cittadinanza. (...)
E' inaccettabile che gli Enti Locali continuino a favorire una multinazionale come la Novartis con il Piano Complesso di Intervento sull’area di Torre Fiorentina ed il relativo imponente sviluppo dei volumi, e Sovicille, l’approvazione di una variante al Piano Regolatore con la relativa riperimetrazione per ridurre l’area soggetta a vincoli di Stigliano e Torri, esclusione dalla VAS ampliando, così, l’area edificabile.
La Provincia, invece, si dovrebbe preoccupare per il destino delle persone licenziate e fare in modo che in futuro non ci siano sorprese del genere"


Nel contempo il Senatore Massimo Garavaglia, Parlamentare della Lega Nord e Vice Presidente della Commissione Bilancio del Senato, invita la R.S.U. della Novartis Vaccines ad un'incontro per fare il punto sulla situazione della crisi aziendale.

Naturalmente restiamo in attesa di una replica del presidente della provincia prontamente informato via mail della pubblicazione dell'articolo.

Addolcire la pillola...

Relazione sull'incontro con HR, Roma 28 gennaio 2010.

La riunione è stata richiesta da HR per offrire un chiarimento ed approfondimento circa la decisione dell’azienda di aprire la procedura di mobilità per 24 dipendenti. Per correttezza entrambi (noi e loro) abbiamo convenuto di non trattare questioni di cui si sta discutendo con la RSU.

I punti salienti delle spiegazioni date sono:

Non c’è colpevolizzazione nei confronti degli ISF che abbia causato tale decisione, ma che di fatto il cambiamento dei bisogni aziendali in tema di mercato Italia, visto l’esiguo portafoglio prodotti e lo spostamento verso il mercato CO – quindi con prezzi in ribasso – ha determinato una minore profittabilità della struttura commerciale.

La ristrutturazione è stata pensata dopo che R.S. è andato in pensione; all’inizio del 2009 si pensava a qualche prepensionamento, poi in estate è stata commissionata ad un’agenzia di verificare quale dovesse essere la struttura ideale della rete esterna; i risultati sono: 3 regional affairs managers, 2 medical affairs managers e 7 public health specialists, oltre ai 4 AM. Non sono stati ritenuti idonei nessuno degli informatori che potesse diventare AM o RAM. Non c’è possibilità di ricollocazione in altre divisioni del gruppo Novartis, mentre ci potrebbe essere qualche ipotesi a Siena.

Descrizione dei percorsi Welpharma e del sito “trovalavoro”, dei contatti che HR ha instaurato con Innovex per trovare eventuale ricollocazione.

Abbiamo ribadito le nostre obiezioni alle motivazioni della scelta aziendale, sostanzialmente confermando i principi espressi nell’ultimo comunicato da parte della RSU e fatto presente che 7 ISF (o PHS?) sono insufficienti per ottenere quegli obiettivi che l’azienda sembra indicare per il 2010 (si parla di obiettivo 35 milioni); a questo proposito pare che un eventuale forte diminuzione del fatturato possa mettere in discussione la poltrona del grande capo, infatti a Boston, potrebbero pensare che va bene tagliare i costi, ma non a prezzo del fatturato (mi stupirei del contrario!)

Ci sono incentivi a disposizione, non quantificati. Sul numero di esuberi HR, di fronte all’obiezione che con 7 non si va da nessuna parte, ha detto: “parliamone”; gli altri reparti potrebbero subire qualche ristrutturazione ma con numeri bassi ed in ogni caso è più facile un ricollocamento.

Ci sono state anche discussioni sul metodo, sui tempi, la brutalità e l’enormità della ristrutturazione, che ci fa pensare che l'attuale dirigenza. ci abbia messo molto del suo e l’affermazione sulla poltrona sembra confermarlo; si è fatto notare che alcuni casi personali sono particolarmente gravi.

Solidarietà dalla CALP di Colle Val d'Elsa

La RSU e tutte le maestranze della RCR Cristalleria Italiana di Colle di Val d’Elsa esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai dipendenti della NOVARTIS di Siena per la procedura di mobilità che l’azienda ha chiesto per 24 dipendenti.

La RSU della RCR è molto sensibile a questo tipo di problematiche, perché qualche anno fa i lavoratori RCR si trovarono nella stessa situazione, ma dopo estenuanti trattative e ore di sciopero si arrivò ad un accordo e l’azienda ritirò la procedura di mobilità per 220 dipendenti (allora CALP).

Auspichiamo che ciò accada anche per i 24 lavoratori della Novartis e che i sindacati, la RSU e l’azienda continuino a lavorare intorno ad un tavolo per scongiurare tale procedura e trovare un accordo sindacale.

Unitariamente la RSU della RCR Cristalleria Italiana

Colle di Val d’Elsa, 25 gennaio 2010

giovedì 28 gennaio 2010

Una dei 27...

Sono una dei 27 informatori, con una figlia di neppure quattro anni a carico..
Un fulmine a ciel sereno è stato l'annuncio del nostro licenziamento quasi totale, proprio nell'anno del boom di fatturato dovuto al vaccino pandemico, con la motivazione economica dei troppi costi!
La nostra azienda non ha soldi sufficienti per i nostri stipendi, proprio per i nostri.. ma ha appena assunto un capoarea nuovo, e moltissime persone in sede e con contratti a termine e no, e ha comprato un'altra azienda farmaceutica per ingrandirsi ancora, e ingrandito siti di produzione in giro per il mondo..
Possibile che le grandi aziende mandino via le persone dall'oggi al domani dicendo che proprio non ce la fanno, anche se crescono, prosperano, si ingrandiscono, investono, progettano..
Ci hanno detto che i soldi dell'H1N1 non erano previsti, non contano..ma nelle tasche pesano bene! o li daranno tutti in beneficenza?
E noi, quasi tutti in quella età che gira attorno ai 50 anni,quando il lavoro non te lo offre nessuno perché vogliono i ragazzi sotto i trent'anni?
Capirò poco di economia (mi occupo di vaccini!) ma tutto ciò è profondamente ingiusto.

Interrogazione al Senato

Riporto il testo dell'interrogazione presentata dal senatore PD Ignazio Marino, che ringrazio anche per la pronta segnalazione agli amministratori del blog:


INTERROGAZIONE

A RISPOSTA URGENTE

ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento del Senato

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro della salute

Premesso che:

in seguito alla diffusione, su scala mondiale, dell’influenza “A” (virus H1N1) ed ai ripetuti allarmi su una possibile pandemia lanciati dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), il 21 agosto 2009 il Ministero della salute ha sottoscritto un contratto con la casa farmaceutica Novartis per l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino del virus H1N1, per un importo pari a 184 milioni di euro;

nel contratto stipulato fra Ministero della salute e l’azienda Novartis (reso noto nel dettaglio soltanto nei giorni scorsi), sono presenti clausole che salvaguardano quasi esclusivamente la casa farmaceutica: a partire dalla possibilità, per l’azienda Novartis, di non rispettare la data di consegna dei vaccini senza l’applicazione di alcuna penalità, dalla non responsabilità dell’azienda rispetto ad eventuali danni alla salute causati dal vaccino stesso, dalla tipologia di confezionamento delle dosi a completa discrezione della casa farmaceutica e dall’obbligo dello Stato a pagare comunque le dosi commissionate e non ritirate;

premesso inoltre che:

la multinazionale Novartis è attualmente presente in 140 nazioni con numerosi stabilimenti in tutta Italia;

negli insediamenti di Siena e Rosia (provincia di Siena) si concentrano le attività di ricerca, ricerca, sviluppo e produzione della divisione Vaccini e Diagnostici di Novartis. In tali stabilimenti sono attualmente presenti oltre 2000 dipendenti: un numero che testimonia l’importanza dell’azienda farmaceutica sul piano economico, produttivo ed occupazionale nel territorio della provincia di Siena e della Toscana;

il 13 gennaio 2010 l’azienda Novartis ha annunciato l’avvio di un piano di riorganizzazione della propria area commerciale per far fronte, come riportato da organi di informazione, “al processo di cambiamento nella struttura del sistema sanitario in atto in Italia, che comporta una sempre maggiore centralizzazione amministrativa a livello regionale e non di singola Azienda Sanitaria Locale, oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento delle attività di informazione scientifica.”;

tale ridimensionamento prevede inizialmente la procedura di mobilità per 24 dipendenti della sede toscana, di cui 20 informatori scientifici del farmaco (su un totale di 27) e 4 lavoratori dell’area commerciale;

questa scelta dell’azienda è stata fortemente criticata dalle associazioni sindacali e dalle istituzioni locali che hanno richiesto un incontro urgente, con i vertici dell’azienda Novartis per discutere sulla riorganizzazione annunciata dalla casa farmaceutica;

secondo un comunicato stampa dell’azienda Novartis del 20 gennaio 2010, “le ragioni del ridimensionamento derivano dal radicale mutamento dello scenario di riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico attualmente in corso tra Novartis Vaccines and Diagnostics ed il Ministero della salute (…).”;

tali dichiarazioni appaiono facilmente contestabili alla luce dei fatti riportati che dimostrano, senza possibilità di smentita, come l’azienda Novartis, in seguito al contratto stipulato con il Ministero della salute, abbia diritto ad un corrispettivo di ben 184 milioni di euro, oltre ad essere sottoscrittrice di una serie di clausole quasi esclusivamente a favore dell’azienda che hanno azzerato di fatto il rischio d’impresa;

tale ristrutturazione aziendale non trova pertanto alcun tipo di giustificazione;

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Governo in merito alla decisione assunta dalla azienda Novartis sulla messa in mobilità di 24 dipendenti della sede di Siena;

quale provvedimenti urgenti intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali degli stabilimenti Novartis presenti in Italia e se, a tal fine, non ritenga opportuno intervenire presso l’azienda affinché la stessa possa riconsiderare la decisione di procedere alla messa in mobilità dei 24 lavoratori impiegati presso la sede toscana;

se, a fronte di tale situazione, non ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra il Governo e i soggetti interessati al fine di individuare le misure strutturali idonee a limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale ed a tutelare quelle attività e quegli investimenti fondamentali sul piano economico, produttivo ed occupazionale per il territorio della provincia di Siena e della Toscana.

MARINO IGNAZIO

mercoledì 27 gennaio 2010

Voci dalle ASL...

SENZA PAROLE.
In tutti questi anni di lavoro ne abbiamo viste tante; abbiamo visto tanti colleghi convocati dal "personale" e umiliati con frasi tipo "non rientri più nei nostri piani", "le tue caratteristiche non corrispondono al profilo dei nostri isf" e così via.
Contratti a tempo indeterminato che diventano carta straccia, diritti calpestati.
Sono rimasto senza parole quando ho sentito che viene soppressa una rete di informazione scientifica per le mutate esigenze di mercato e di espletamento delle gare ormai tutte regionali.
Ma chi decide queste cose sa cos'è un vaccino? Ha idea di quello che diamo ai nostri interlocutori con un lavoro, delle peculiarità, ed una competenza che sono uniche nel mondo dell'informazione scientifica o pensano che noi si vada medico per medico a fare la "pappardella" con il "visual"?
Sono rimasto senza parole quando mi hanno detto che cacciano più di 600 ricercatori perchè qualcuno aveva promesso agli investitori un +14% e invece è stato fatto solo un +11% e allora tagliano dei costi e noi siamo dei costi........
Che vergogna, che tristezza.
Sono senza parole.
Un abbraccio fraterno e tutta la mia solidarità a Giorgio, Stefano, Maurizio, Simone, Paola e a tutti quelli che non conosco.
Un vaccinaro.
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Siamo un gruppo di assistenti sanitarie ed infermiere di un'ASL dell'Emilia-Romagna e vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà agli Isf della Novartis e tutto il nostro disappunto alla dirigenza di questa azienda per la poca considerazione che mostrano di avere nei confronti nostri e di tutti gli operatori del settore. Sappiano questi signori che molte delle informazioni sui benefici della vaccinazione nella prevenzione delle malattie infettive viene veicolata da noi.Noi parliamo con la mamma che deve vaccinare il suo bambino, con il viaggiatore che deve affrontare un viaggio e con chicchessia che abbia bisogno di un consiglio in merito. Certo che se non otteniamo o comunque abbiamo poche notizie sulla natura ,sicurezza,disponibilità ,complaiance dei prodotti non saremo in grado di riproporli con grande slancio.
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Lavoro in un dipartimento di prevenzione dell'Emilia-Romagna. Ho saputo che la Novartis intende ridurre considerevolmente il numero degli Isf. All'Isf di zona esprimo tutta la mia solidarietà, all'azienda esprimo tutto il mio
disappunto.
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Sono un medico professionista della prevenzione che da moltissimi anni si occupa di prevenzione delle malattie infettive e vaccinazioni e lavoro in un'Azienda Sanitaria in Friuli Venezia Giulia.Sento la necssità e il dovere di dire qualcosa, forse anche banale e già detto da tanti colleghi che mi hanno preceduto, in merito alla decisione di Novartis di ridurre la propria rete di Informatori scientifici.
All'inizio della mia carriera lavorativa mai avrei pensato di percorrere un cammino professionale anche con gli Informatori scientifici, che all'epoca devo dire ritenevo anche un pò "rompiscatole". Invece è iniziata un'avventura lavorativa dove si sono creati rapporti di fiducia, stima, crescita professionale (mia!) e perchè no... anche di amicizia. Durante questi anni abbiamo parlato di novità vaccinali, risolto problemi... ma anche di figli che crescono,di ferie, di partite di rugby proprio come con i colleghi di lavoro! Se in passato questi colleghi di lavoro li perdevamo lungo il cammino perchè semplicemente cambiavano linea, lavoro o perchè era tempo di pensione, ora li stiamo perdendo in nome di una logica organizzativa (quella della Novartis!)che ritiene utile e produttivo solo le relazioni tra industria farmaceutica e livelli regionali.
Nulla di più assurdo, perchè le scelte in campo vaccinale non sono a carico di una sola persona che "sta in Regione" ma sono il risultato di un accordo tra tutti i professionisti che operano a livello Aziendale che sono costantemente informati, aggiornati con competenza e professionalità proprio da questi Informatori scientifici che la Novartis vuole eliminare. Ma questi Informatori informano, aggiornano proprio tutte le figure professionali all'interno di un servizio vaccinale e risolvono con sollecitudine i piccoli-grandi problemi che si verificano (il ritardo nella consegna del vaccino, la mancanza del vaccino,l'interruzione della catena del freddo, il materiale informativo per gli utenti.....). Già immagino, in questa riforma organizzativa , i nostri operatori alle prese con segreterie telefoniche, call center....."hai bisogno di questo premi 1, hai bisogno di quest'altro premi 2, altrimenti 3"!
Dire che spero che Novartis riveda queste decisioni è scontato, così come è scontato essere solidali con questi colleghi di lavoro ( perchè in fondo questo, come ha detto il collega dell'Emilia Romagna, non camba il mio futuro lavorativo) ma all'informatore scientifico della mia area devo dire solo GRAZIE per la sua professionalità, correttezza informativa, disponibilità ....e per non essere stato "un rompiscatole".
Linda Gallo
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Sono Morra e non mi sono meravigliato nell’apprendere la notizia del licenziamento (eufemisticamente indicata come mobilità) di 24 lavoratori della Novartis, né tantomeno del modo in cui è stata partecipata la decisione ai diretti interessati, tramite una teleconferenza preannunciata da un sms urgente.
Non entro, perché incompetente, nel merito delle motivazioni aziendali; mi congratulo, però, per l‘opportunistica adeguatezza ai moderni sistemi del rapportarsi con e tra le persone.
Ormai sono al tramonto del mio calvario lavorativo…
Ho vissuto, a partire dalla metà degli anni ’70, non pochi casi di difterite, meno di tetano, rari quelli di polio, uno solo di encefalite postvaccinica (vaccinazione antivaiolosa), mentre dilagavano le epidemie di influenza, morbillo, rosolia, epatiti virali, pertosse, parotite epidemica , pediculosi, scabbia, tifo, varicella.
Oggi tra un free ed un altro, i traguardi della prevenzione sembrano inarrestabili. In quegli anni non ho visto i vertici aziendali, ma sono stato frequentato solamente dalla manovalanza, che oggi si vorrebbe rottamare, qualificata come Gigi, Michelangelo, Mimmo.
Non è certo un demerito per l’odierna dirigenza apicale essere riuscita, in quattro e quattr’otto, a sbarazzarsi di uno “stile” costruito, con lunga e sofferta esperienza di vita, su valori umani e professionali.

“………………….. ch’or mi diletta
troppo di pianger più che di parlare”


Giovanni Morra

(dirigente ASL, ex direttore del dipartimento di prevenzione, ex responsabile SEP)
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Sono un'igienista di periferia, uno di quelli che ha poche probabilità di presenziare a convegni internazionali od anche nazionali di certo livello, proprio perchè nella scala gerarchica io rappresento il soldato o,se preferite il combattente che stà in frontiera. Ora apprendo che Novartis intende smantellare il 75% della rete degli ISF e questo per me significherà perdere anche questo contatto prezioso per il mio aggiornamento quotidiano ed anche per la soluzione di qualche piccolo problema ,ma soprattutto,dato l'ottimo rapporto interpersonale costruito negli anni con l'Isf di zona,la tranquillità di un riferimento su cui contare,pur nel rispetto dei ruoli. Mi auguro ed anzi chiedo che Novartis riveda la sua scelta che trovo anche offensiva nei confronti di noi operatori della prevenzione di "frontiera".
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Sono un medico igienista ASL che da anni ha un rapporto di fiducia, stima e amicizia con il il proprio ISF Novartis: tra i vari commenti vorrei aggiungere che trovo paradossale (per non dire miope, suicida ecc..) la drastica scelta Novartis proprio da punto di vista del futuro commerciale. Novartis non produce vaccini dell'obbligo o con offerta attiva nell'età evolutiva; nell'ambito antinfluenzale ci sono (e ci saranno prossimamente) agguerriti competitors che fanno un'informazione capillare. Se manca questa,nei confronti non solo dei medici igienisti, ma anche degli ospedalieri e dei medici e pediatri di famiglia, che fine faranno nel tempo i vaccini Novartis? Tra i vari motivi del flop pandemico, è probabile che ci sia stata anche la impossibilità esplicativa (da parte degli ISF) sulle caratteristiche del vaccino, e questo esempio dovrebbe fungere da monito. Un abbraccio a tutti voi e un caro saluto a Totti, sarà sempre il personaggio più carismatico nel mondo dei vaccino
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Lavoro nel Dipartimento di Prevenzione di una ASL del Veneto. Ho appreso che la Novartis ha deciso di licenziare l'informatore che in questi anni mi ha portato notizie, letteratura, indicazioni sui vaccini in genere. Vorrei esprimere la mia solidarietà al collega professionista sperando che ci sia una retromarcia in questa decisione che ritengo profondamente sbagliata. Ho anche appreso che Novartis non manderà più alcun informatore ma si limiterà all'informazione al vertice regionale. Ritengo offensivo tale atteggiamento e sarà un ulteriore motivo per modificare il mio atteggiamento verso questa azienda.
Distinti saluti
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Vorrei intervenire sulla dolorosa vicenda della "ristrutturazione rete informatori Novartis".
Sono medico di Sanità Pubblica da 23 anni nelle Aziende USL dell'Emilia Romagna.
La prima cosa che mi è venuta in mente è ovvia e molto banale: come è possibile che una grande Azienda non pensi di ridurre (di una quota ritengo quasi insignificante nel bilancio complessivo) i suoi lauti profitti, ma bensì di licenziare gli informatori che col lavoro di questi anni hanno sicuramente contribuito proprio a generare quei profitti?
Ma la cosa che mi preme di più, in qualità di operatore sanitario impegnato nella prevenzione delle malattie infettive, è di capire qual'è la logica con cui la Novartis pensa di risparmiare qualche euro mandando a casa lavoratori che ritiene evidentemente poco utili.
Vorrei far capire alla Novartis che la buona considerazione sui vaccini e la nostra soddisfazione nell'uso quotidiano degli stessi non sono solo merito dell'indubbia qualità del prodotto, ma anche del contributo degli informatori. Quante volte l'informatore ci ha portato "al volo" gli articoli scientifici che faticavamo a trovare e quante volte lo abbiamo contattato a qualunque ora per porgli i nostri piccoli problemi quotidiani.....
E' evidente che il licenziamente di questi compagni di lavoro da tanti anni non influirà direttamente sul mio tran tran quotidiano, ma certamente influirà sulla considerazione che ho della ditta e, di conseguenza, dei suoi prodotti
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Permettetemi una veloce considerazione, è vero che quello in cui ci troviamo è un periodo di crisi economica globale, ma è pur vero che i profitti della Novartis Vaccines sono floridi, soprattutto dopo la vendita del vaccino antiH1N1; quindi è ingiustificato il motivo della messa in mobilità di personale che ha svolto il proprio lavoro con competenza e professionalità, operando sul territorio in maniera capillare e aggiornando costantemente noi medici igienisti, chiedo all'azienda di ritornare sulle proprie decisioni e reintegrare i collaboratori i quali meritano tutta la nostra solidarietà ed il nostro sostegno.

P. N. Igienista ASL

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Sono una pediatra di famiglia di la Spezia e non riesco ancora a

Capacitarmi di come possa succedere che un professionista serio

(Dott.Cremaschi nel mio caso particolare) che per anni ha fatto

lavoro di informazione

seria e puntuale in ambulatorio mostrando competenza,

Entusiasmo e dedizione al lavoro, possa essere da un giorno

all’altro licenziato.

Quale è la logica che determina tali scelte? Non certo il

Risparmio da parte di una casa farmaceutica che quest’anno

Ha sicuramente fatto il pieno in cassa.E allora?E’ mai possibile che

nulla conti il merito,la produttività,la serietà,l’età,la tutela?

Al dott.Cremaschi e agli altri che si trovano nella sua situazione

Voglio esprimere tutta la mia partecipazione

Paola Cannata

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Ma cosa fanno gli ISF della Novartis V&D?

Creano e trasmettono cultura vaccinale ! Ma davvero qualcuno nella stanza dei bottoni pensa di poter realizzare grandi risultati come se vendesse lenti a contatto?

I vaccini non sono un "farmaco" come gli altri se l'utente non ha fiducia semplicemente non si vaccina! Vedi le sempre più agguerrite organizzazioni antivaccinatorie!

Vedi il caso del Focetria in cui la comunicazione "impazzita" ha provocato il flop della vaccinazione , e solo il contratto blindato a favore della Novartis ha permesso di non trasformarlo in una rovinosa debacle finanziaria

Ma la gente si fiderà ancora di chi gli dice:
-vaccinati!- ?

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Sono un'igienista di un'Asl importante: sono venuto a conoscenza della vicenda sia indirettamente (tramite Repubblica) sia direttamente, chiedendo spiegazioni allo stimato Informatore Novartis che da anni mi viene a trovare.

Sono sinceramente sconcertato da tutto:percentuali; tempistica; crudeltà.
Questi stessi tre termini saranno quelli che, d'ora in poi, faranno parte del mio vocabolario nel rapporto con Novartis Vaccines.
Solidarietà vera nei confronti tuoi (caro collega Novartis a cui avevo anticipato questo intervento) e a tutti i tuoi compagni di sventura.
F.B.

Da circa cinque anni faccio gare per la mia regione e, nello specifico, mi occupo dell'acquisto di vaccini. Fra tutte le multinazionali farmaceutiche con le quali ho contatti Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena è una delle poche che mai mi ha creato problemi, che sempre e tempestivamente mi ha informato su variazioni e cambiamenti di prodotto. Il Responsabile dell'ufficio gare di Siena, il mio Informatore di zona sono sempre stati più che collaborativi, disponibili e professionali. Proprio dal mio Informatore di zona sono appena venuto a conoscenza del fatto che Novartis, di punto in bianco, ha deciso di licenziare in massa. Con quali premesse? Forse che l'Azienda è in crisi? Strano, dopo aver introitato l'ingente somma "pretesa" per la partita H1N1 (vedasi contratto capestro siglato col Governo di cui hanno parlato i telegiornali)! Tutto si poteva immaginare ma non che la Novartis fosse in crisi e tantomeno potesse procedere ad un'operazione di tale infimo basso grado. Che schifo, viene la tentazione di non acquistare più alcun prodotto da loro se questa è la serietà con cui oggi si pongono sul mercato! Come si può avere il coraggio di licenziare quando non c'è motivo? Le definiscono riorganizzazioni... Vengono licenziate persone che non sono ancora in età da pensione ma che sono comunque in un'età che, con questi chiari di luna, faranno un'estrema fatica a riciclarsi sul mercato. Però ne vengono assunte altre, rigorosamente dall'esterno, chissà come mai! Ma che gliene frega di tutto questo a coloro che detengono il potere e stanno nelle stanze dei bottoni, con le tasche ben gonfie di soldi e di boria!? Non è tutta così l'Italia? Crudeltà, menefreghismo, supponenza, arroganza dei potenti che sfruttano e si arricchiscono a discapito di coloro che, come i lavoratori di Novartis che sono rimasti intrappolati nell'ipocrita rete di questo licenziamento, sono gli unici che ci rimettono e certo non mangeranno con la nostra solidarietà!!! Io penso che i vertici di potere della Novartis, le cosiddette teste pensanti, abbiano spinto qualche bottone sbagliato e adesso non vogliano prendersi le dovute responsabilità. Perciò scelgono di scaricarsi la coscienza licenziando e sperando che sia il male minore... Mi sbaglierò!?

Anonimo

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Coordino la gestione dei prodotti vaccinali di una delle maggiori ASL del Nord Italia, da anni collaboro splendidamente con l'informatore scientifico della Novartis competenteper l'area.
Noi non trattiamo frutta e verdura e nemmeno semplici farmaci, ma vaccini. Questo sottintende oltre ai consueti rapporti puramente tecnici, fiducia ed estrema trasparenza nei rapporti con l'operatore che rappresenta l'azienda. Perdere questi patrimoni umani non migliorerà la Qualità generale della Novartis.
Con solidarietà
R.R.

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Ciao, sono un collega che desidera esprimere tutta la sua solidarietà a tutti i PROFESSIONISTI coinvolti in questa triste vicenda.
L'informazione scientifica in ambito vaccinale non puo prescindere dalla presenza dell'ISF di zona!! Ci sono ASL che senza la collaborazione dell'ISF di zona non comprerebbero neanche una dose di vaccino!
L'ISF o KAS o come cavolo lo vogliono chiamare le varie Aziende è determinante per tutti i progetti e le dinamiche vaccinali, coordina il rapporto tra i servizi ASL ed il territorio, coinvolge l'utente finale direttamente ed indirettamente, lavora ogni giorno con lo scopo di educare alla prevenzione, in un paese dove questa è spesso un "eterna sconosciuta" che diviene nota solo in alcune circostanze.
Se la Novartis desidera perdere totalmente la sua quota di mercato in ambito vaccinale ha attuato la strategia giusta se, invece, desidera recuperare credibilità e stima nel settore deve rivedere la posizione itrapresa.

In bocca al lupo a tutti!!

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Da una ASL del Veneto...

Sono un medico di Igiene e Medicina Preventiva che esprimendo solidarietà all'informatore che per anni è venuto a trovarmi voglio, come lui, rivendicare la mia professionalità. Mi è stato riferito che il marketing della Novartis giudica ininfluente il nostro ruolo perchè la gare sono centralizzate a livello regionale. Ma queste persone sanno di cosa stanno parlando?

M.S

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Salve , sono un ex dipendente di una ASL ligure ormai in pensione.
Sono un utilizzatore del vaccino antinfluenzale Novartis a causa di alcuni problemi cardiovascolari.
Quest’anno il medico mi aveva consigliato anche il Focetria , anche se la comunicazione che lo ha riguardato è stata a dir poco penosa oltre che contradditoria. Non l’ho fatto perché la suina è arrivata prima e se n’è andata in 12 ore senza terapia. Meglio così.
In queste due ultime settimane sia su quotidiani nazionali sia su internet , ho seguito le polemiche relative ai presunti “inciuci” tra il ministero della salute e la multinazionale svizzera per il contratto nazionale di fornitura del vaccino antiinfluenza A, con i sostanziosi introiti e l’azzeramento di ogni rischio imprenditoriale per la Novartis.
Già ero abbastanza disgustato per come certi personaggi che dovrebbero tutelare gli interessi nazionali hanno fatto questo regalo (con i nostri soldi!) a chi non ne aveva certo bisogno , ma non c’è proprio limite al peggio!
Ho scoperto la vicenda dei licenziamenti dei 24 dipendenti .
Mi immagino quanto debbano costare le attività di 24 persone nel profondo pozzo di San Patrizio della Novartis.
E che nessuno , a livello istituzionale reagisca , lasciandosi magari “estorcere” una approvazione ad un’azione così “limitata” (certo la Fiat coinvolge molti più padri e madri di famiglia!), quindi meno “mediatica”.
Qui è in gioco , secondo me , una questione di principio: chi può dire che vista la facilità con cui pensano di “portare a casa” una “riorganizzazione” così immotivata non facciano anche di peggio successivamente, avendo stabilito un precedente?
Ieri sera ho seguito anche la trasmissione di Rai1 “TV7” in cui si parlava del contratto Novartis: tutto finisce a “tarallucci e vino” e neppure si fa un cenno alla sorte di questi che, evidentemente, sono considerati agnelli sacrificali.
Troppe cose storte tutte insieme! Che dire ?.....
Non sono un ingenuo che pensa che in Novartis ci siano solo persone che pensano al nostro bene in modo disinteressato , ma un conto è un sano principio di imprenditorialità e progettazione di un’attività economica ed un altro è il liberalismo di rapina che sembra affermarsi sempre più in questo mercato globale.
Anzi, mi clogiolo nella speranza di leggere prima o poi su queste pagine qualche rivelazione illuminante. Che non ci sia in Novertis un dirigente che, in modo anonimo e preso da un rigurgito di dignità, non ci dica qualcuna di quelle cose che noi possiamo solo immaginare sulla base delle notizie di cronaca, ma che lui conosca e possa dimostrare dati alla mano?
Sono a dir poco disgustato .
E’ molto difficile resistere alla tentazione di boicottare i prodotti Novartis!!!!!!!!!!!!!!
Ragazzi sono con voi e con le vostre famiglie : che il lupo crepi!

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martedì 26 gennaio 2010

Repubblica di Firenze



24 Espulsi!

E' ovvio, per quanto mi riguarda, che c'è un'evidente schizofrenia nelle recenti mosse dell'azienda. E' stato preso un AM esterno perché era necessaria la residenza nel Lazio, ma evidentemente nessuno dei colleghi è stato ritenuto idoneo per il ruolo; sono state mantenute 4 aree, con 7 ISF; vengono assunti KAM, RAM, SPAM e chi più ne ha più ne metta tutti dall'esterno; le considerazioni di commenti precedenti sono giuste quando viene asserito che il fabbisogno di nostri prodotti non cala dall'alto ma viene alimentato giorno dopo giorno presso i nostri interlocutori.
Sapete quanti mi stanno dicendo: se non venivi tu col cavolo che inserivo vaccini MF59 nel capitolato...io fino all'ultimo dei miei giorni lavorativi farò il mio dovere, se non altro perché ho visto in faccia le persone che lavorano a Siena e a Rosia e non voglio che dopo 24 di noi, ne seguano altri.
Voglio ricordare una cosa: nel 1993 avevamo un listino di circa 20 prodotti; mi ricordo tutto quello che è successo: la proteina Evans e conseguenza vertenza (persa) con GSK; il morupar (nessuno ha mai pensato di cambiare l'Urabe...); il vaxem e la mucca pazza; l'epatite B data a GSK, tanto a noi bastavano le royalties; il quinvaxem commercializzato in contemporanea con l'esavalente; il dukoral alla Berna; un vaccino virosomale che solo in Italia è considerato adiuvato per tutte le età; il test sierodiagnostico della tubercolosi; scommetto che fra un po' GSK compra Intercell e ci frega l'Ixiaro, MA DIVERSI FRA COLORO CHE DA ANNI NON HANNO CAPITO NIENTE DEL MERCATO DEI VACCINI SONO ANCORA LI' E MAGARI HANNO DATO MANFORTE IN QUESTA OPERAZIONE DI PULIZIA ETNICA!!!!
Delle due l'una: o l'Italia non sarà mai più un mercato profittevole, vista la situazione di mercato che si prospetta, ed allora addio Siena, oppure a Basilea si sono bevute le favolette che gli raccontano.
GRANDE MOURINHO: UN ARBITRO MILANISTA VUOLE ESPELLERCI TUTTI MA NON CON "ZERU INCENTIVI"!!!!!!!!!!

VOLUNTEER

Rassegna stampa

Articolo su Valdelsa.net

Nota stampa RSU

Le ultime informazioni diffuse da Novartis Vaccini sulla riorganizzazione dell'area commerciale meritano da parte della RSU alcune precisazioni.

L’iniziativa aziendale dell’apertura della mobilità per 24 persone sarebbe il frutto di un lungo periodo di analisi del mercato dei vaccini e un’attenta valutazione dei radicali mutamenti dello scenario. Crediamo, invece, che questa decisione sia repentina ed improvvisa, dettata da logiche di altra natura, dato che non ci sono stati segnali e comunicazioni in merito neppure con gli Area Manager dell’Area Commerciale e che a nessuno dei collaboratori coinvolti sia stata offerta alcuna possibilità di ricollocazione. A tal proposito si ricorda l’assunzione dall’esterno di un Area Manager con decorrenza dal 01.01.2010 che poteva essere selezionato all’interno della nostra organizzazione…

Qualora la decisione aziendale fosse realmente l’approdo di un percorso di valutazione così lungo, sarebbe grave l’assoluta mancanza di comunicazione e di coinvolgimento della RSU e delle OO.SS. in questo lasso di tempo.

Ribadiamo che l’evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale ha portato al solo processo di acquisto a livello centralizzato regionale. Il processo decisionale, invece, era, è e rimarrà la somma delle decisioni di decine di medici di Igiene e Medicina Preventiva delle singole ASL, convogliate nelle Commissioni Regionali e sintetizzate nella stesura di un capitolato di gara unico.

L’informazione scientifica portata a tutti i referenti dei Dipartimenti di Prevenzione rimane alla base di questo processo. Non corrisponde al vero che analoghi assetti organizzativi siano stati adottati dai principali competitor. Nessun altra azienda del settore ha una struttura commerciale di soli 7 Informatori Scientifici!!!

La riduzione del 75% della nostra forza esterna diminuirà la nostra presenza sul territorio in maniera radicale, a tutto vantaggio dei competitors con la più che probabile contrazione del nostro fatturato. La concorrenza sul vaccino antinfluenzale, che è il nostro principale prodotto, è destinata a crescere e affrontare il mercato con un numero di Informatori così esiguo si tradurrà con una diminuzione delle nostre vendite.

Esprimiamo tutte le nostre preoccupazioni in merito alle affermazioni che la crescita dell’ultimo anno sostenuta dalle vendite di Focetria, da sola, non può espandere il business nel futuro. Questo significa che non ci sono nuovi prodotti da immettere sul mercato?

Da anni questa RSU chiede un piano industriale dettagliato per i siti di Siena e di Rosia. Abbiamo assistito solo a cessazioni di produzioni (Pertosse, Morbillo, Rosolia, Parotite, Epatite A, PPD) e a trasferimenti all’estero (Tetano, Difterite). Ora ci apprestiamo a chiudere con la produzione più importante - l’Influenza­­­­­­ - e si sente dire che anche la Polio farà la stessa fine…! Abbiamo chiesto con forza notizie e strategie a medio termine ma ancora non abbiamo ottenuto risposte!

RSU NOVARTIS Vaccines and Diagnostics

Siena, 25 gennaio 2010

lunedì 25 gennaio 2010

Un intervento dall'interno...

Voglio provare a fare luce su alcuni aspetti della nostra vicenda.
per quanto riguarda l'affermazione dell'azienda circa l'impossibilità di ricollocamento del personale coinvolto nella mobilità mi permetto di far notare che, dall'inizio dell'anno, è stato assunto come Area Manager dell'area Centro una persona proveniente da un'azienda di latti che aveva una precedente breve esperienza in Sanofi. Senza nulla togliere alla professionalità del suddetto lavoratore sottolineo che tale ruolo, poteva essere ricoperto anche da uno degli ISF che lavora in tale zona da più di 10 anni e che, a mio parere, può vantare una maggiore esperienza e conoscenza di questo lavoro. Evidentemente si è preferito assumere una persona esterna piuttosto che far crescere una "interna" aumentando così il numero dei "morituri".
Sicuramente nei prosssimi mesi l'impatto finanziario del pandemico si esaurirà e l'azienda si ritroverà di nuovo con i soliti tre prodotti.
Facendo una istantanea della situazione attuale si vede che negli ultimi anni abbiamo assistito solamente ad un progressivo e radicale impoverimento del nostro listino; molto poco è venuto da contratti con altre aziende ( vaccino contro l'encefalite giapponese...?!!!). Dalla nostra ricerca e sviluppo l'ultimo vaccino portato sul mercato è stato MenC coniugato nel 2002. Al contempo abbiamo assistito alla scomparsa, per un motivo o per l'altro, di pertosse, difterite-tetano-pertosse, difterite-tetano bambini, morbillo parotite rosolia, epatite A, polio iniettivo, pneumococco 23 valente, colera orale test per la TBC e chi più ne ha più ne metta...
Intanto la concorrenza ha lanciato moltitudini di tetra, penta ed esavalenti, nuovi vaccini per morbillo rosolia e parotite combinandoli poi con la varicella, vaccini contro HPV, rotavirus, pneumococco coniugato ( in monopolio ), combinati epatite b e epatite A più una serie di altri vaccini di nicchia o per viaggiatori internazionali.
Infine c'è la reale possibilità che anche i proventi del vaccino influenzale possano subire ingenti perdite nei prossimi tempi. La Gsk ( e ripeto GSK...) è in procinto di lanciare un vaccino adiuvato molto simile al nostro ma molto probabilmente la loro registrazione conterrà indicazioni terapeutiche meno restrittive. Tutti gli addetti ai lavori conoscono bene la forza di Gsk, se a questa aggiungiamo che possono contare su 35 ( e non 7 ) isf ci possiamo bene immaginare come sarà difficile difendere il nostro adiuvato. Attenzione, sono convinto che il loro vaccino non sarà migliore del nostro, ma non essere riusciti in 10 anni a migliorare le nostre indicazioni ci potrà costare molto caro con buona pace dei nostri prodotti più importanti.
Infine voglio ricordare che non è vero che la concorrenza sta percorrendo la nostra stessa strada; le reti commerciali dei nostri maggiori concorrenti sono composte da circa 35-40 isf, non sono affato simili a quella che ci ritroveremo noi fra poco. E tutto questo lo scrivo perchè, dopo più di 10 anni di lavoro in questa azienda, ancora vado al lavoro per difendere una bandiera alla quale mi sento di appartenere; perchè ritengo impossibile lavorare "solo" per i soldi e perchè talvolta una pacca sulla spalla per un lavoro fatto bene ci riempie il cuore e ci da' nuovo slancio.
in bocca al lupo a tutti

Anonimo

domenica 24 gennaio 2010

Il settore farmaceutico...

Sino a tre anni fa ero dirigente di una multinazionale farmaceutica. Poi l'implosione. Sino a tre anni fa c'erano 28.000 addetti , tra ISF , Area Manager e impiegati di sede, nel settore farmaceutico. Oggi lo stesso settore ne conta 8.000 !
Nessuno ha detto nulla, nessuno ha preso le difese di donne o uomini ormai senza lavoro, di famiglie in difficoltà. Ma la legge del profitto non ammette deroghe. Le multinazionali farmaceutiche sono delle S.p.A. e devono presentare i bilanci agli azionisti . Poco importa se a rimetterci sono migliaia di dipendenti , i conti devono essere in positivo.
Da dire anche che un informatore scientifico del farmaco costa ad un'azienda 100.000,00 € l'anno, tra stipendio, auto aziendale, cellulare, pc, corsi di formazione, materiale promozionale, investimenti sul territorio.Troppi per un mercato in cui il "generico" ha abbattuto i prezzi in modo pazzesco.
Questi costi spingono i manager ad imporre obiettivi di vendita raggiungibili solo con una pressione sulla classe medica che se sfiora l'illecito è grasso che cola .Il brutto è che , in un mercato così , manchino uomini o donne capaci di imporre strategie vincenti e così , tutte le aziende si affidano a consulenti esterni che adottano un unico sistema , facile facile: The calls !Aumentando i contatti si aumentano i profitti e se ogni ISF mi fa 12 invece di 10 riduco gli ISF .
Così tutte le aziende fanno la stessa cosa e , nella massificazione , ci si dimentica del rapporto umano tra medico ed informatore che ,a questo punto , di qualunque azienda sia e di qualunque prodotto parli ,è simile a qualunque altro.

Ci si potrebbe scrivere un libro sulle brutture del settore farmaceutico, ma mi fermo qui per non rubare troppo spazio .

Giuseppe Scialla

sabato 23 gennaio 2010

Il tifo, le multinazionali e gli amministratori di condominio...

L'italia è un paese di tifosi, juventus o Inter, Roma o Lazio, Totti o DelPiero... e non solo nello sport, anche in politica: con Berlusconi o contro Berlusconi; o nella difesa del proprio campanile: Pisa contro Livorno, Firenze contro Siena e La contrada della Torre contro quella del Drago.
Io non tifo. La passione si, quella ce la metto, ma il tifo no, il tifo ti fa vedere le cose o bianche o nere, ti rende impossibile l'analisi, ti porta a tagliare le situazioni con l'accetta. Io non voglio tifare. Metterci passione invece ti da l'energia per affrontarle le situazioni, anche quelle che sembra non abbiano soluzione.

Ed è con questo spirito che vorrei si sviluppasse anche questo blog. Non è un blog che fa il tifo per i lavoratori contro Novartis e che vuole negare la necessità di una multinazionale di adattare le sue strategie alle necessità di mercato.
Le multinazionali non sono bianche o nere, buone o cattive, sono realtà complesse, fatte di persone, non sono monolitiche ma composte di tante anime, anche se le loro comunicazioni ufficiali devono rappresentare un pensiero unico.

Io in una multinazionale ci lavoro, nella ricerca, anche se in un settore lontano da quello dei vaccini. So quanta passione ci vuole per fare innovazione, brevettare nuove soluzioni, combattere per portare avanti filoni di ricerca e idee nuove. E sono convinto che esistano realtà d'eccellenza in Novartis nella ricerca, ma anche nella produzione, nella rete commerciale, persino in HR... chissà.
Un'impresa come Novartis fa crescere il territorio, crea network con l'università, un indotto, distribuisce ricchezza, crea un'ecosistema dove altre opportunità si possono sviluppare. Una multinazionale non e' il male assoluto come certe posizioni ideologiche (da tifoso) vogliono farci credere.

Il problema quindi non è la multinazionale in se, ma una attitudine a gestire le strategie aziendali che si è imposta negli ultimi anni. I manager che prendono le decisioni "ad alto livello", spesso oramai sanno poco o nulla del business dell'azienda che gestiscono. Sono avvocati o commercialisti che prendono le decisioni sul futuro della chimica, delle telecomunicazioni, della meccanica in Italia...
Sono convinti di gestire allo stesso modo aziende che producono bulloni o aziende di bioingegneria. Non sono le multinazionali il problema, è la managerialità che è in crisi!
Sono in posizioni strapagate i nostri manager, cascano sempre in piedi. E allora perchè rischiare? Perchè adottare strategie incerte? Perchè pensare al lungo termine? Certo, è sempre un rischio puntare ad un obiettivo di crescita a lungo termine, mica sai come va a finire, magari va male. Meglio conservare lo stipendio e pensare al margine operativo del prossimo trimestre! L'imporatnte è raggiungere gli obiettivi e far contenti gli azionisti ed il CDA! Poco importa se questa logica non può che portare alla morte per lenta agonia delle poche realtà di eccellenza che ancora esistono sul territorio...

Si ragiona con la logica dell'amministratore di condominio: preventivo, consuntivo... ops, abbiamo speso troppo, dobbiamo risparmiare il prossimo anno! Allora tagliamo le spese delle pulizie, dell'acqua, l'elettricità... anzi no, tagliamo 24 teste: 24x100.000 = 2.400.000 Eur! Ora si, i conti sono a posto, la prossima trimestrale è in linea con gli obiettivi! Bravi, complimenti, bel risultato! E le strategie per il futuro? Boh.. l'anno prossimo chissà... la turbolenza del mercato, i competitors, la crisi, le sommosse, una tremenda inondazione! Le cavallette!
Piccolo particolare: un amministratore di condominio prende circa 2.000 Eur/anno per gestire un condominio, diamogliene anche 10 volte di più perchè fare i conti di una grande azienda è complicato... si risparmierebbero sempre centinaia di migliaia di euro rispetto agli stipendi dei nostri manager!

Con la passione (non il tifo) di chi ha già vissuto la distruzione di aziende di eccellenza con 20 anni di attività alle spalle (http://eran300.blogspot.com)

L.B.

venerdì 22 gennaio 2010

Comunicato


Insoddisfazione per le risposte all'interrogazione parlamentare...

Su Novartis nessuna risposta
La Nazione del 22/01/2010 ed. Siena pag. 7
Insoddisfazione dei deputati del Pd Franco Ceccuzzi e Susanna per la risposta del governo, affidata al
sottosegretario al ministero della Salute Francesca Martini, all'interpellanza urgente presentata nei giorni
scorsi sulla mobilità annunciata dalla Novartis. «Abbiamo ricevuto solo risposte generiche - dicono i due
deputati - ma nessun impegno concreto. Nessuna misura di garanzia per i posti di lavoro è stata
annunciata dall'esecutivo mentre cresce la preoccupazione dei lavoratori per la mobilità annunciata
dall'azienda. Non ci sembra accettabile che l'azienda agiti lo spettro della crisi per giustificare la messa in
mobilità di 24 dipendenti quando l'industria farmaceutica, in controtendenza rispetto ad altri settori, fa
registrare dati positivi in Toscana e in Italia».

Cambio di rotta?

Così recitava la comunicazione della procedura di mobilità del 12 Gennaio:
Al fine di fronteggiare le conseguenze sociali della riorganizzazione (n.d.r. dei 24 licenziamenti) sono state previste le seguenti iniziative:
1) assegnazione di user per l'accesso al servizio "Cambiolavoro" (...)
2) attivazione del progetto "Welfarma" (...)

Oggi invece si parla di "minimizzare l'impatto sociale delle decisioni" e di mettere a disposizione dei dipendenti opportuni strumenti di riqualificazione e ricollocazione, incentivi economici oltre che agevolazioni per alcuni verso forme di prepensionamento.

Forse la mobilitazione sta portando qualche risultato... forse la rotta sta cambiando... Staremo a vedere!

giovedì 21 gennaio 2010

Tagliatori di teste o "manager del cambiamento"?

Un interessante articolo del Corriere sulle modalità usate dalle aziende per ridurre il personale... link all'articolo

Quale strategia aziendale?

Riporto così come è arrivato un illuminante commento contenente considerazioni sulle sulle strategie aziendali... Speriamo lo leggano anche i "grandi manager" strapagati che prendono queste brillanti decisioni! Un grazie all'anonimo che lo ha postato.

Scrivo per chiarire perchè la riduzione da 27 a 7 ISF (informatori scientifici del farmaco) è pericolasa per l'azienda stessa.
Una rete commerciale esterna di 27 persone è certamente inadeguata per fare visita in modo produttivo ai Medici di Base ma ben dosata per svolgere un lavoro capillare e costante presso le Asl. Con questa attività si intende fare visita a medici dei servizi di Igiene e Sanità Pubblica, Assistenti Sanitarie, Provveditorati, distretti e farmacisti ospedalieri.
E' vero che negli ultimi anni si è passati da tante gare per singola Asl ad una unica gara regionale, ma è un grave errore ritenere che anche il numero dei decisori si sia ridotto così drasticamente. I capitolati di gara regionale sono il frutto di decisioni prese da un "gruppo di lavoro" composto dai referenti delle singole Asl i quali, a loro volta, ricevono input ed indicazioni dagli altri medici dei distretti, dalle assistenti ecc. Si tratta quindi di un flusso decisionale influenzato da tantissime persone, che risulta nella formulazione di una singola specifica qualitativa e quantitativa.
E' da sprovveduti ritenere, come vogliono fare credere, che "in regione" esista un unico dittatore che decide il tipo di vaccini da acquistare infischiandone dei pareri dei colleghi!!
Ridurre a 7 il numero degli informatorri attivi sul territorio nazionale significa uscire irrimediabilmente da questo flusso decisionale perchè non permette di lavorare bene nelle Asl.
Questo può essere fatto in caso di monopolio di prodotto ma è devastante ed autolesivo quando si ha a che fare con una concorrenza agguerrita che lavora bene su tutto il territorio.
Una rete così strutturata è numericamente gravemente insufficiente, l'attività e la frequenza dei contatti sarebbe troppo rarefatta e superficiale e le altre aziende approfitterebbero sicuramente dello spazio lasciato a tutto discapito dei nostri stessi prodotti. E se un prodotto non si vende o si vende male, che necessità c'è di mantenerne la produzione?....

anonimo

Appello alla Partecipazione

Riporto in cima l'appello inviato Lunedì scorso e sempre valido:

Credo che pochi, anche ai vertici aziendali, si aspettassero una risonanza così ampia della nostra vicenda sui media nazionali.
Grazie alla velocità di organizzazione, alle potenzialità di internet, ed all'impegno di molti (più o meno nell'ombra), siamo riusciti a cavalcare il sentimento di sdegno per una vicenda aziendale inqualificabile.
Anche grazie alla concomitanza con le polemiche sull'accordo Novartis-Governo per il vaccino h1n1, abbiamo ottenuto un insperato spazio sui maggiori quotidiani nazionali (La Repubblica, Il Corriere, Il Manifesto, LaNazione), sul TG3, LA7, su RAINEWS oltre che su SKY, e sicuramente ho dimenticato qualcosa. Esistono inoltre contatti con giornalisti di settimanali e di trasmissioni televisive di approfondimento di primissimo piano, per cui le sorprese potrebbero non essere finite qui... Questo ovviamente sta infastidendo, e molto, i piani alti dell'azienda che ora sono sulla "graticola mediatica".
Ora, tutti uniti, c'e' da dare un contributo a mantenere alto il livello di attenzione dei media e per questo vi esorto a contribuire come potete:
- inviando articoli e commenti sul blog
- segnalando servizi giornalistici sia su carta stampata che in video (inviate gli articoli scansionati via mail e inserite i video su youtube che solo così li posso caricare sul blog)
- attivando contatti personali con giornalisti, politici etc.
- candidandovi come amministratori del blog

Uniti si vince!

PS: C'e' da notare il "silenzio assordante" delle testate giornalistiche vicine al governo (TG1, TG2, Fininvest e giornali filogovernativi) su tutta la vicenda.
Questo si può spiegare solo con l'imbarazzo del governo nella vicenda dell'accordo con Novartis e con la volontà di rappresentare un paese dove c'è la ripresa ed il lavoro abbonda... spero di essere smentito!