giovedì 28 gennaio 2010

Interrogazione al Senato

Riporto il testo dell'interrogazione presentata dal senatore PD Ignazio Marino, che ringrazio anche per la pronta segnalazione agli amministratori del blog:


INTERROGAZIONE

A RISPOSTA URGENTE

ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento del Senato

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro della salute

Premesso che:

in seguito alla diffusione, su scala mondiale, dell’influenza “A” (virus H1N1) ed ai ripetuti allarmi su una possibile pandemia lanciati dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), il 21 agosto 2009 il Ministero della salute ha sottoscritto un contratto con la casa farmaceutica Novartis per l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino del virus H1N1, per un importo pari a 184 milioni di euro;

nel contratto stipulato fra Ministero della salute e l’azienda Novartis (reso noto nel dettaglio soltanto nei giorni scorsi), sono presenti clausole che salvaguardano quasi esclusivamente la casa farmaceutica: a partire dalla possibilità, per l’azienda Novartis, di non rispettare la data di consegna dei vaccini senza l’applicazione di alcuna penalità, dalla non responsabilità dell’azienda rispetto ad eventuali danni alla salute causati dal vaccino stesso, dalla tipologia di confezionamento delle dosi a completa discrezione della casa farmaceutica e dall’obbligo dello Stato a pagare comunque le dosi commissionate e non ritirate;

premesso inoltre che:

la multinazionale Novartis è attualmente presente in 140 nazioni con numerosi stabilimenti in tutta Italia;

negli insediamenti di Siena e Rosia (provincia di Siena) si concentrano le attività di ricerca, ricerca, sviluppo e produzione della divisione Vaccini e Diagnostici di Novartis. In tali stabilimenti sono attualmente presenti oltre 2000 dipendenti: un numero che testimonia l’importanza dell’azienda farmaceutica sul piano economico, produttivo ed occupazionale nel territorio della provincia di Siena e della Toscana;

il 13 gennaio 2010 l’azienda Novartis ha annunciato l’avvio di un piano di riorganizzazione della propria area commerciale per far fronte, come riportato da organi di informazione, “al processo di cambiamento nella struttura del sistema sanitario in atto in Italia, che comporta una sempre maggiore centralizzazione amministrativa a livello regionale e non di singola Azienda Sanitaria Locale, oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento delle attività di informazione scientifica.”;

tale ridimensionamento prevede inizialmente la procedura di mobilità per 24 dipendenti della sede toscana, di cui 20 informatori scientifici del farmaco (su un totale di 27) e 4 lavoratori dell’area commerciale;

questa scelta dell’azienda è stata fortemente criticata dalle associazioni sindacali e dalle istituzioni locali che hanno richiesto un incontro urgente, con i vertici dell’azienda Novartis per discutere sulla riorganizzazione annunciata dalla casa farmaceutica;

secondo un comunicato stampa dell’azienda Novartis del 20 gennaio 2010, “le ragioni del ridimensionamento derivano dal radicale mutamento dello scenario di riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico attualmente in corso tra Novartis Vaccines and Diagnostics ed il Ministero della salute (…).”;

tali dichiarazioni appaiono facilmente contestabili alla luce dei fatti riportati che dimostrano, senza possibilità di smentita, come l’azienda Novartis, in seguito al contratto stipulato con il Ministero della salute, abbia diritto ad un corrispettivo di ben 184 milioni di euro, oltre ad essere sottoscrittrice di una serie di clausole quasi esclusivamente a favore dell’azienda che hanno azzerato di fatto il rischio d’impresa;

tale ristrutturazione aziendale non trova pertanto alcun tipo di giustificazione;

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Governo in merito alla decisione assunta dalla azienda Novartis sulla messa in mobilità di 24 dipendenti della sede di Siena;

quale provvedimenti urgenti intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali degli stabilimenti Novartis presenti in Italia e se, a tal fine, non ritenga opportuno intervenire presso l’azienda affinché la stessa possa riconsiderare la decisione di procedere alla messa in mobilità dei 24 lavoratori impiegati presso la sede toscana;

se, a fronte di tale situazione, non ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra il Governo e i soggetti interessati al fine di individuare le misure strutturali idonee a limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale ed a tutelare quelle attività e quegli investimenti fondamentali sul piano economico, produttivo ed occupazionale per il territorio della provincia di Siena e della Toscana.

MARINO IGNAZIO

8 commenti:

  1. Senatore Marino bravissimo. Interrogazione molto bene articolata.
    Grazie da parte di tutti i lavoratori

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  2. Grazie , Senatore Marino

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  3. Sono un medico e sono assolutamente d'accordo con il collega e senatore. Chissà se qualcuno gli darà ascolto o se come al solito verrà insabbiato tutto come si è usi fare in Italia? Ovviamente a scapito di quei 24 poveretti a cui mi sento di essere molto vicina.

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  4. Gent.mo Ignazio Marino,
    non la conosco ma tutta la mia riconoscenza per il suo sincero interessamento.
    Grazie, anche sono solo un numero che non può nemmeno identificarsi.
    Non mancherò di farlo.

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  5. Grazie Senatore! Speriamo serva a tutti noi, lavoratori che sono entrati in questo tunnel buio e di cui non si vede l'uscita!

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  6. Gent.mo Sen. Marino,
    grazie per la sua Interrogazione Parlamentare puntuale e ottiamente argomentata. Credo che un'azienda che incamera un contratto di questa portata abbia un obbligo morale e sociale al quale sottostare. Non è accettabile che si faccia della macelleria sociale in questo modo. Il processo decisionale non è cambiato affatto, nè per Novartis, nè per le altre aziende. Non è vero che la decisione regionale viene imposta agli igienisti, ma Regioni e ASL lavorano sempre di comune accordo. E' grave che un'azienda rinunci al suo ruolo di portare l'informazione a tutti i livelli ma si limiti, sbagliando clamorosamente, a portarla solo nella presunta "stanza dei bottoni". Ed è ancora più grave che questa cecità porti al sacrificio di lavoratori innocenti.
    La ringrazio ancora per il suo intervento e per la solidarietà e l'attenzione dimostrata.

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  7. Bravo Senatore.
    Bisogna fermare subito questi pazzi scatenati.
    L'Azienda ha già dichiarato che questo ridimensionamento prevede INIZIALMENTE... qui butta male. Malissimo.
    Se si inizia con il taglio dagli esterni che portano in giro le informazioni, che fanno conoscere i prodotti, che mantengono contatti vitali con la base della piramide sanitaria, ecc... potrebbe anche accadere, ma è quasi certo quando si tagliano riferimenti decennali, che il bel palloncino si sgonfi. Che non arrivi più il fatturato e... beh non facciamo beneficenza. Qui va male, non ci sono più commissioni e allora: Esubero in produzione, esubero in amministrazione, esubero nel commerciale. Zic Zac tagli di qui tagli di là. Tanto è facile. Già fatto una volta senza problemi.
    Tirate fuori gli attributi, tutti quanti Voi dipendenti Novartis perchè oggi tocca a 24. Ma nessuno è indispensabile. E domani? Da domani la paura sarà la spada di Damocle che vi farà correre nella speranza che il prossimo ridimensionamento non vi tocchi.

    In bocca al lupo ragazzi.

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  8. Oggi il ministro Sacconi ha chiesto alle Aziende di mostrare una responsabilità sociale che deve indurre a non compiere frettolose scelte di ridimensionamento occupazionale dopo aver avuto lunghi anni di utili...
    Naturalmente , non si riferisce a noi e naturalmente , essendo una dei 24 , mi sento presa per i fondelli e sono veramente inc....ta nera!

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