lunedì 25 gennaio 2010

Un intervento dall'interno...

Voglio provare a fare luce su alcuni aspetti della nostra vicenda.
per quanto riguarda l'affermazione dell'azienda circa l'impossibilità di ricollocamento del personale coinvolto nella mobilità mi permetto di far notare che, dall'inizio dell'anno, è stato assunto come Area Manager dell'area Centro una persona proveniente da un'azienda di latti che aveva una precedente breve esperienza in Sanofi. Senza nulla togliere alla professionalità del suddetto lavoratore sottolineo che tale ruolo, poteva essere ricoperto anche da uno degli ISF che lavora in tale zona da più di 10 anni e che, a mio parere, può vantare una maggiore esperienza e conoscenza di questo lavoro. Evidentemente si è preferito assumere una persona esterna piuttosto che far crescere una "interna" aumentando così il numero dei "morituri".
Sicuramente nei prosssimi mesi l'impatto finanziario del pandemico si esaurirà e l'azienda si ritroverà di nuovo con i soliti tre prodotti.
Facendo una istantanea della situazione attuale si vede che negli ultimi anni abbiamo assistito solamente ad un progressivo e radicale impoverimento del nostro listino; molto poco è venuto da contratti con altre aziende ( vaccino contro l'encefalite giapponese...?!!!). Dalla nostra ricerca e sviluppo l'ultimo vaccino portato sul mercato è stato MenC coniugato nel 2002. Al contempo abbiamo assistito alla scomparsa, per un motivo o per l'altro, di pertosse, difterite-tetano-pertosse, difterite-tetano bambini, morbillo parotite rosolia, epatite A, polio iniettivo, pneumococco 23 valente, colera orale test per la TBC e chi più ne ha più ne metta...
Intanto la concorrenza ha lanciato moltitudini di tetra, penta ed esavalenti, nuovi vaccini per morbillo rosolia e parotite combinandoli poi con la varicella, vaccini contro HPV, rotavirus, pneumococco coniugato ( in monopolio ), combinati epatite b e epatite A più una serie di altri vaccini di nicchia o per viaggiatori internazionali.
Infine c'è la reale possibilità che anche i proventi del vaccino influenzale possano subire ingenti perdite nei prossimi tempi. La Gsk ( e ripeto GSK...) è in procinto di lanciare un vaccino adiuvato molto simile al nostro ma molto probabilmente la loro registrazione conterrà indicazioni terapeutiche meno restrittive. Tutti gli addetti ai lavori conoscono bene la forza di Gsk, se a questa aggiungiamo che possono contare su 35 ( e non 7 ) isf ci possiamo bene immaginare come sarà difficile difendere il nostro adiuvato. Attenzione, sono convinto che il loro vaccino non sarà migliore del nostro, ma non essere riusciti in 10 anni a migliorare le nostre indicazioni ci potrà costare molto caro con buona pace dei nostri prodotti più importanti.
Infine voglio ricordare che non è vero che la concorrenza sta percorrendo la nostra stessa strada; le reti commerciali dei nostri maggiori concorrenti sono composte da circa 35-40 isf, non sono affato simili a quella che ci ritroveremo noi fra poco. E tutto questo lo scrivo perchè, dopo più di 10 anni di lavoro in questa azienda, ancora vado al lavoro per difendere una bandiera alla quale mi sento di appartenere; perchè ritengo impossibile lavorare "solo" per i soldi e perchè talvolta una pacca sulla spalla per un lavoro fatto bene ci riempie il cuore e ci da' nuovo slancio.
in bocca al lupo a tutti

Anonimo

2 commenti:

  1. Parliamo ora anche del nostro ufficio legale: vi ricordate che aveva ricevuto mandato per contestare l'aggiudicazione di alcune gare relative all'infuenza nel corso del 2008? Aggiudicazione che era stata fatta a 1 euro la dose? L'assurdità: contestare a un ente pubblico non l'aggiudicazione a 6 euro, ma quella di 1 euro (con tanto di antitrust che ha acceso i riflettori sull'intero settore)
    Il risultato dei ricorsi? Tutti inesorabilmente persi. Ma ognuno degli strateghi ha conservato il suo bel lavoro.

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  2. Ha ha ha questa e' l'Italia

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